Nord Corea, missili in stand-by “Pronti a colpire le basi Usa”

by Sergio Segio | 29 Marzo 2013 7:59

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LA SITUAZIONE nella penisola coreana si fa sempre più tesa. Nella notte il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, si è messo sul piede di guerra ordinando a tutte le unità  missilistiche del Paese di restare in allerta e di tenersi pronte a un lancio contro le basi americane situate nel sud del Pacifico e contro la Corea del Sud, in risposta all’invio di bombardieri B-2 Stealth da parte degli Stati Uniti per partecipare a esercitazioni congiunte con Seul. La notizia è battuta dall’agenzia ufficiale nordcoreana
Kcna, secondo la quale il “giovane leader” Kim Jongun, al termine di una riunione d’emergenza con i vertici militari, «ha firmato il piano sui preparativi tecnici per il lancio dei missili strategici, ordinando di essere pronti al lancio, in modo che possano colpire in qualunque momento le basi sul territorio degli Stati Uniti e le sue basi militari nei teatri operativi del Pacifico, compresi Hawaii e Guam, e in Corea del Sud». Al momento della firma del piano, a mezzanotte ora di Pyongyang, il leader ha «giudicato che è arrivato il momento di saldare i conti con gli imperialisti Usa, vista la situazione».
Gli Stati Uniti avevano inviato in Corea del Sud due bombardieri, che possono essere dotati sia di armi convenzionali che nucleari, per partecipare alle esercitazioni militari congiunte con le forze sudcoreane e come azione deterrente. «Dimostrando l’impegno degli Stati Uniti e la capacità  di difendere la Repubblica di Corea e fornire un esteso deterrente, lo U. S. Strategic Command ha inviato due bombardieri B-2 Spirit con un volo di lunga durata andata e ritorno dalla base dell’Air Force di Whiteman, in Missouri, fino in Corea del Sud, il 28 marzo», si legge in un comunicato delle forze Usa in Corea. Giunti a destinazione i due bombardieri hanno sganciato «munizioni inerti» in un campo militare sull’isola di Jikdo e sono tornati alla base, in una «singola continua missione », un volo di oltre 6.500 miglia. Proprio ieri il numero uno del Pentagono Chuck Hagel ha messo in guardia la Corea del Nord dicendo che gli Stati Uniti sono «pronti ad affrontare ogni eventualità » proveniente da Pyongyang che con i suoi toni e le azioni «bellicose» ha «aumentato il pericolo» nella penisola coreana.
Questa nuova prova di forza arriva al termine di una escalation. Nei giorni scorsi la Corea del Nord aveva rotto il trattato di non aggressione con la Corea del Sud, firmato nel 1991 e aveva minacciato la guerra.

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