Missione quasi compiuta per Hollande. Sarà  vero?

by Sergio Segio | 22 Marzo 2013 9:26

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Il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, ha precisato che il ritiro delle truppe francesi inizierà  «a fine aprile», confermando una precedente dichiarazione del ministro degli esteri, Laurent Fabius. Secondo Hollande, l’operazione Serval ha raggiunto gli obiettivi: «Fermare l’offensiva di gruppi terroristici» e «riconquistare le città  del nord».
Eppure, dietro la facciata delle dichiarazioni ufficiali la situazione resta molto confusa. Il Quai d’Orsay non ha confermato ufficialmente l’uccisione di un ostaggio francese in Mali, Philippe Verdon, che sarebbe stato assassinato il 10 marzo. Ma il ministero è ben informato, visto che ha assicurato alla famiglia dell’altra persona rapita assieme a Verdon nel novembre 2010, Serge Lazarevic, che l’ostaggio sarebbe ancora in vita. Ci sono 14 ostaggi francesi nella regione del Sahel, dopo il rapimento della famiglia Moulin-Fournier di 7 persone (tra cui 4 bambini) il 19 febbraio scorso nel nord del Camerun. In un video diffuso qualche giorno fa dai rapitori, il padre ha lanciato un appello disperato: «Non resisteremo a lungo». E si è fatto portavoce della richiesta dei rapitori di liberare dei prigionieri nei paesi dell’Africa occidentale. Una richiesta confusa, che probabilmente nasconde la richiesta di un riscatto. Ma Hollande ha precisato in questi giorni che la Francia ha deciso di non pagare più nessun riscatto.
In Mali, la situazione non è pacificata. Nel nord-est i combattimenti continuano. Ieri, c’è stata un’auto-bomba vicino all’aeroporto di Timbuctu, che ha fatto due morti, mentre una decina di islamisti sono stati uccisi dai militari francesi in un’azione di risposta. Il Quai d’Orsay ha revocato l’ambasciatore in Mali, Christian Rouyer, che era in carica da un anno e l’ha sostituito con Gilles Huberson. Rouyer è accusato di non aver lavorato abbastanza a favore della riconciliazione nazionale tra le forze politiche in Mali. La Francia ha fretta di chiudere Serval: gli altri europei se ne sono lavati le mani, lasciando Parigi sola e la spesa ha ormai superato i 100 milioni di euro.

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