«Mai con i partiti o Casaleggio lascia»

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MILANO — Occhi puntati su Roma. Mentre sul web ancora imperversano polemiche e discussioni su diktat, inchieste, appoggi e appelli, i neoparlamentari Cinque Stelle si ritrovano per un vertice — si protrarrà  per qualche giorno, forse fino all’apertura delle Camere — che servirà  a tracciare le linee del movimento. Un summit interno a cui Beppe Grillo non dovrebbe prendere parte. «Si parlerà  di incarichi — come ufficio di presidenza, commissioni e questori — e anche di collaboratori», fanno sapere fonti vicine al movimento, che ammettono un contatto con esponenti pd, «ma solo da un punto di vista istituzionale: hanno capito le nostre posizioni». Posizioni che somigliano sempre più alla prorogatio del governo invocata già  nei giorni scorsi da Paolo Becchi, professore di Filosofia del diritto a Genova, spesso ospite del blog di Grillo. Ieri il leader Cinque Stelle ha ritwittato un eloquente: «Il #M5S non può stringere alleanze. È per tentare di snaturarlo che i giornali hanno cominciato a ipotizzare tattiche elettorali». A scrivere il messaggio Adagio eBook, il cui marchio è registrato dalla Casaleggio associati. Proprio il guru dei grillini è al centro di un caso. «Gianroberto Casaleggio ha detto che se decidessimo di dare l’appoggio a qualche partito, lui lascerebbe il Movimento 5 Stelle», sostiene, secondo quanto riporta l’Huffington Post, il neosenatore sardo Roberto Cotti.
L’obiettivo comunque è essere pronti per l’avvio del Parlamento. La macchina dei Cinque Stelle si è mossa. «Noi non siamo come un partito, non abbiamo una segreteria, dovete avere pazienza: ci metteremo un po’ più tempo degli altri per organizzarci», ripetono alcuni deputati. Intanto venerdì la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi ha postato un appello per promuovere la ricerca di tutte le figure professionali che saranno utili ai gruppi parlamentari. «Dalla prossima settimana inizieremo a incontrarvi — scrive la deputata —. Il tempo stringe, se vuoi candidarti per lavorare in Parlamento puoi mandare il tuo curriculum vitae a curricula@movimento5stelle.it». Per il giorno dell’apertura delle Camere (il 15 marzo, ndr), intanto, si ipotizzano iniziative dei Cinque Stelle. «Ancora non abbiamo deciso, ma probabilmente qualcosa faremo per festeggiare l’arrivo dei cittadini in Parlamento». Più esplicito il neoparlamentare Simone Vignaroli: «Il 15 marzo per la prima seduta del Parlamento vorremmo arrivare tutti a piedi, partendo dal Colosseo. Venite con noi ad accompagnarci fino alla porta». Un’altra iniziativa in programma è il 23 marzo, quando i neoparlamentari faranno visita al cantiere Tav. Venerdì tre di loro (Marco Scibona, Laura Castelli e Alberto Airola) hanno assistito tra il pubblico al processo a 53 no Tav per gli scontri in Val di Susa dell’estate 2011.
Intanto, prosegue il battibecco a distanza con i media. Ieri una troupe di Ballarò è stata allontanata da una riunione dei grillini a Napoli. Dopo circa un’ora di riprese, è stato chiesto ai giornalisti di andare via. «Niente contro di voi personalmente — è stato detto loro — ma non ci piace il vostro format, siete un talk show». Sul blog, invece, Grillo risponde — citando Giorgio Gaber — all’appello, promosso da un gruppo di intellettuali, affinché il Movimento 5 Stelle possa sostenere la nascita di un eventuale governo. «Quando il pdmenoelle chiama, l’intellettuale risponde — ironizza il leader —. Sempre! In fila per sei con il resto di due. La funzione principale degli intellettuali è quella di lanciare appelli. L’appello e l’intellettuale sono imprescindibili». E ancora: «L’intellettuale italiano è in prevalenza di sinistra, dotato di buoni sentimenti e con una lungimiranza politica postdatata».


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