La mamma capogruppo contestata al debutto per l’elogio del fascismo
MILANO — Primo giorno da capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle e prima polemica. Roberta Lombardi, romana, 39 anni, eletta (temporaneamente) con 37 voti a favore su 109 deputati, è già finita nell’occhio del ciclone. Lei, attivista dal 2007, mamma di un bimbo di tredici mesi, ha già suscitato clamore per alcune frasi scritte sul suo blog (robertalombardi.wordpress.com). «Da quello che conosco di CasaPound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola — commenta in un post del 21 gennaio —. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia». L’intervento — ripreso dalle agenzie dopo la notizia della nomina — ha dato il via alle reazioni del web e della politica.
«Il primo fascismo aveva un altissimo senso delle sprangate e delle bastonate», le ricorda il parlamentare pd Emanuele Fiano. Lombardi si difende: «Sono polemiche strumentali. Il mio era un riferimento storico non certo al fascismo delle leggi razziali e della dittatura che tutti aborriamo, ma al periodo della destra sociale, della scuola per tutti, della sanità per tutti». E poi contrattacca: «Non si può iniziare questo gioco ad estrapolare frasi».
È contenta della nomina «pro-tempore»: «Sì, è stato un bell’attestato di stima da parte dei colleghi. Farò la parlamentare solo per amore di mio figlio e delle future generazioni, per evitare lo sfacelo». La neo-capogruppo vanta una laurea in Giurisprudenza con tesi in diritto commerciale internazionale conseguita alla Sapienza di Roma e un corso post laurea in Sviluppo manageriale frequentato presso la Luiss Management. Lavora da quando aveva 19 anni, parla «correntemente l’inglese», è una «smanettona» al computer. Ora è impegnata «da poco più di 9 anni in un’azienda italiana, anzi romana, che fa arredamento d’interni chiavi in mano per clienti Top Spender (emiri, miliardari vari, oligarchi russi etc etc) in tutto il mondo». «Mi occupo del commerciale — racconta —. Ed è stupefacente vedere quanto siano apprezzati all’estero i nostri prodotti italiani: vedendo la stima che hanno di noi, ti chiedi cosa non funzioni in questo Paese».
La scintilla con i Cinque Stelle è scoccata, come dichiara sul suo sito, «il 30 gennaio 2007 quando, a casa a riposo forzato, causa orecchioni, mi misi ad esplorare con attenzione il blog di Grillo che di solito leggevo velocemente la mattina prima di mettermi a lavorare». Da allora, un percorso in crescendo, passando fin da subito per la forca caudina delle elezioni. Nel 2008 è stata candidata per il Campidoglio con la lista civica Amici di Beppe Grillo, ottenendo 191 preferenze.
Ieri, le prime dichiarazioni da capogruppo Cinque Stelle alla Camera: «Alcuni strumenti, come l’assenza di vincolo di mandato o i rimborsi elettorali, che nascono come garanzia per tutelare la libertà sono diventati strumenti perversi», ha detto. E ha spiegato: «Le prime cose da fare secondo me sono la legge sul conflitto d’interessi, quella sulla corruzione e una nuova legge elettorale. Inoltre bisogna abolire il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali». E su Twitter tuona: «à‰ partito l’assalto mediatico: Prima c’erano solo Beppe Grillo e Casaleggio da distruggere, ora hanno me e Vito Crimi. Venghino signori…».
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