In Ue 33 milioni di stranieri: la fotografia dell’European migration network
BRUXELLES – L’European migration network, nell’ultimo bollettino semestrale pubblicato, dà il quadro delle principali statistiche ufficiali sull’immigrazione in Europa. Un documento unico nel suo genere, rivolto ai politici e a tutti coloro che si occupano di immigrazione a livello istituzionale, redatto dalla rete che fa capo alla Commissione Europea. Di seguito i principali dati.
Al 1° gennaio 2011, il totale della popolazione dell’Ue a 27 era di 502.500.000 persone, cresciuta di 1,4 milioni nel 2010. Nel 2011, 33,3 milioni di cittadini stranieri vivevano nell’Ue a 27, di cui 12,8 milioni (2,5 per cento della popolazione totale) cittadini di un altro Stato membro e i restanti 20,5 milioni (4,1 per cento popolazione totale) cittadini di paesi non appartenenti all’Ue. Il maggior numero di cittadini di paesi terzi nell’Ue viene dalla Turchia (circa 2,3 milioni), dal Marocco (circa 1,9 milioni), dall’Albania (circa 1 milione), e dalla Cina (0, 8 milioni circa).
I permessi di soggiorno. Circa due milioni di permessi di soggiorno sono stati rilasciati ai cittadini di paesi terzi nell’Ue nel 2011, con un decremento del 16,6 per cento rispetto al 2010, probabilmente per effetto della crisi economica. Il numero di permessi rilasciati per lavoro rappresenta il 21,7 per cento (32,5 per cento nel 2010) del totale. Il restante 33,9 per cento è stato rilasciato per motivi familiari (30,2 per cento nel 2010), il 23,4 per cento per lo studio (20,6 per cento nel 2010) e un altro 21 per cento per vari altri motivi (protezione, soggiorno senza il diritto al lavoro) (17 per cento nel 2010).
I rifugiati. Nel terzo quadrimestre del 2012, i richiedenti asilo nell’Ue a 27 più la Norvegia sono stati 88.385, con un significativo aumento dal secondo quadrimestre del 2012 in gran parte dovuto alla crescita dei richiedenti asilo siriani. I principali paesi di provenienza sono stati Siria (7.760), Afghanistan (6 905) e Russia (6 200), con la maggior parte delle richieste in Germania (20. 375), Francia (14.765), Svezia (13.375), Regno Unito (7.435) e Belgio (7.110).
Nel 2011, gli Stati membri dell’Ue hanno registrato 303.105 domande di asilo, con un incremento del 16,8 per cento rispetto al 2010: 259 mila. Francia (57.335), Germania (53.345), Italia (34.115) e Belgio (32.270) hanno ricevuto il maggior numero di richieste. Rispetto alla popolazione totale, il numero è cresciuto maggiormente per Malta (4.525 per milione di abitanti), Lussemburgo (4.210), Svezia (3.155), Belgio (2.955) e Cipro (2.200). Nel 2011, i più importanti paesi di provenienza dei richiedenti asilo nell’Ue sono stati, in ordine: Afghanistan (28 mila), Russia (18.200), Pakistan (15.700), Iraq (15.200) e la Serbia (13.900).
Nel 2011, 59.560 richiedenti asilo hanno ricevuto uno status di protezione nell’Ue in primo grado: rifugiati (29.035), protezione sussidiaria (21.450) o umanitari (9 070). Protezione è stata garantita quindi in circa il 25 per cento delle decisioni prese in primo grado, con il maggior numero di concessioni da parte della Germania (9.675, con 7.100 status di rifugiati), Svezia (8.805, con 2.335 status di rifugiati), Regno Unito (7.240, con 5.515 status di rifugiati), e Italia (7.155, con 1.805 status di rifugiati). Inoltre, ci sono stati 4.090 rifugiati reinsediati nel 2011, la maggior parte verso la Svezia (1.620). Nel 2011, 12.355 minori non accompagnati hanno chiesto asilo politico, a fronte dei 10.700 del 2010. Svezia (2 655) e Germania (2 125) hanno ricevuto il maggior numero di richieste.
La cittadinanza. Nel 2010, circa 713.500 cittadini di paesi terzi hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell’Ue a 27 (ad esclusione della Romania), con un aumento del 4 per cento rispetto al 2009. I gruppi più numerosi che hanno acquisito la cittadinanza sono cittadini del Marocco (8,3 per cento del totale), Turchia (6,2 per cento), Ecuador (5,6 per cento) e l’India (4,3 per cento). Gli Stati membri che concedono la cittadinanza sono principalmente Regno Unito (24 per cento del totale), Francia (18 per cento), Spagna (15 per cento), Germania (13 per cento) e Italia (8 per cento).
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