by Sergio Segio | 11 Marzo 2013 14:44
AlmaLaurea ha intervistato oltre 400mila laureati post-riforma di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio. La rilevazione 2012 ha coinvolto oltre 215 mila laureati post-riforma del 2011 – sia di primo che di secondo livello – indagati a 1 anno dal termine degli studi, tutti i laureati di secondo livello del 2009 (quasi 65 mila), interpellati a 3 anni dal termine degli studi. Per la prima volta l’indagine ha riguardato anche i laureati di secondo livello (oltre 40 mila) a 5 anni dal termine degli studi.
DISOCCUPAZIONE GENERALIZZATA – Il Rapporto evidenzia che “nell’ultimo anno si sia registrato un ulteriore deterioramento delle performance occupazionali dei laureati. Deterioramento che si riscontra non solo tra i neo-laureati, i piu’ deboli sul fronte occupazionale perche’ con minore esperienza, ma anche tra i colleghi laureatisi in tempi meno recenti”. Ecco i dati: fra il 2011 e il 2012 la disoccupazione fra i laureati triennali e’ passata dal 19 al 23% (si registra un +12% se si calcolano gli ultimi 5 anni). Dato in crescita anche fra i laureati specialistici, quelli con un percorso di studi piu’ lungo (dal 20 al 21%, che diventa un +10% se si calcolano gli ultimi 5 anni) e fra gli specialistici a ciclo unico, come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza (dal 19 al 21%, +12% in 5 anni). Una tendenza, fa notare AlmaLaurea, “che si registra in generale anche a livello di percorso di studio anche fra i laureati tradizionalmente caratterizzati da un piu’ favorevole posizionamento sul mercato del lavoro, come gli ingegneri”.
RETRIBUZIONI IN CALO – Le retribuzioni ad un anno dalla laurea superano di poco i 1.000 euro netti mensili: 1.049 per il primo livello, 1.059 per gli specialistici, 1.024 per gli specialistici a ciclo unico. Rispetto alla precedente rilevazione, le retribuzioni nominali risultano in calo, con una contrazione pari al 5% fra i triennali, al 2,5% fra i colleghi a ciclo unico e al 2% fra gli specialistici biennali. Se si estende il confronto temporale all’ultimo quadriennio (2008-2012), si evidenzia che le retribuzioni reali sono diminuite, per tutte e tre le lauree considerate, del 16-18%.
TITOLO PAGA, MA NEL LUNGO PERIODO – La laurea paga, ma nel lungo periodo. Anche a causa dei tempi lunghi di inserimento nel mondo del lavoro dei giovani dottori. Per i laureati intervistati a 5 anni dalla laurea il tasso di disoccupazione si riduce a valori “fisiologici” (6%), nonostante la crisi. A cinque anni, l’occupazione indipendentemente dal tipo di laurea e’ prossima al 90%. Anche per quanto riguarda la stabilita’ del lavoro e il guadagno, tra uno e cinque anni dal conseguimento del titolo si evidenzia un generale miglioramento. Quelli che trovano piu’ facilmente posto sono i laureati in medicina, economia-statistica, ingegneria (oltre il 90% e’ occupato a 5 anni dal titolo). la paga piu’ alta a 5 anni dalla laurea va agli ingegneri (1.748 euro medi). Seguono medici 1.662) e laureati economico-statistici (1.603). La laurea vale di piu’ del diploma: i laureati hanno presentato un tasso di occupazione di oltre 12 punti percentuali maggiore rispetto ai diplomati. (DIRE)
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