Il pm: «Provenzano coperto da Mori»
Il presunto «patto» con Cosa nostra (per cui pure Mori è imputato nel processo che comincerà tra due mesi in Corte d’assise), entra nel processo giunto alle battute finali per la mancata cattura di Provenzano nell’ottobre ’95.
In apertura della requisitoria con cui chiederà — nelle prossime udienze — la condanna di Mori e dell’ex colonnello del Ros Mauro Obinu, il pm ha sottolineato il legame tra l’episodio dell’arresto possibile e non avvenuto e la pax mafiosa raggiunta dopo le stragi del ’92-’93, di cui «Provenzano era il garante sul fronte mafioso». Per questo doveva restare libero, nonostante il colonnello del Ros Michele Riccio avesse fornito informazioni precise per fermarlo tramite l’informatore Luigi Ilardo, che aveva consentito importanti operazioni fin quando Riccio era in servizio alla Dia. Poi Riccio passò al Ros e «l’indagine è stata affossata». Infine Ilardo decise di divenire un «pentito» a tutti gli effetti, ma fu assassinato «in un delitto ancora misterioso, a diciotto anni di distanza».
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