Il Monte dei Paschi avvia le richieste danni

by Sergio Segio | 2 Marzo 2013 8:10

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MILANO — Dopo le promesse, viene il giorno della rivalsa contro gli scandali della passata gestione Mps. In un lungo cda svoltosi mercoledì la banca ha deciso l’azione di responsabilità  – depositata ieri al Tribunale civile di Firenze – contro l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni e le banche d’affari Nomura e Deutsche Bank, controparti di due discusse operazioni strutturate. Non solo: Mps starebbe per inoltrare la querela contro Mussari e il “Gruppo della birreria”, perché scatti il reato di infedeltà  patrimoniale nell’inchiesta satellite sugli immobili svenduti ad amici del vecchio vertice.
Contro l’ex presidente e l’ex manager è partita «un’azione di responsabilità  sociale», verso Nomura «un’azione di responsabilità  extracontrattuale per concorso con i predetti, in relazione alla ristrutturazione di Alexandria nel luglio-ottobre 2009». Mentre sul total return swap del 2008 sul veicolo Santorini l’azione è contro il solo Vigni, e su «Deutsche Bank un’azione extracontrattuale in concorso». A tutti il nuovo cda chiederà  «la condanna in solido al risarcimento dei danni subiti e subendi per effetto delle contestate operazioni». Le misure di rivalsa sono state poste all’odg dell’assemblea di primavera per approvare il bilancio 2012. Bilancio in cui Santorini e Alexandria sono “costate” 578 milioni di rettifiche.
Mps starebbe poi per denunciare Mussari, Vigni e Paolo Fagorzi (all’epoca consigliere delegato della Valorizzazione Immobiliari) per rivalersi nell’inchiesta sulla vendita di immobili a prezzi di favore ad Antonio Degortes, intimo amico dell’ex presidente. Una vicenda che ha svelato il grumo di interessi politici ed economici noto come “Gruppo della birreria” di cui facevano parte Mussari, l’ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e altri notabili cittadini. La nuova azione giudiziaria è necessaria perché senza denuncia di parte non si può procedere per recuperare i soldi che la Vim ha “perso” per favorire gli amici di Mussari che hanno acquistato a prezzi stracciati immobili per circa 2 milioni, rivenduti poco dopo per 3,4 milioni. I Carabinieri di Siena hanno anche effettuato ore di intercettazioni telefoniche anche tra Mussari e Ceccuzzi, «telefonate compromettenti» dice chi indaga, che hanno svelato gli interessi personali di chi faceva il bello e il cattivo tempo dentro e fuori la banca. Queste telefonate ora saranno ripescate alla luce dell’intreccio di inchieste giudiziarie che hanno per protagonisti nomi ricorrenti: anche a Salerno Mussari, Ceccuzzi e Marco Morelli (interrogato ieri) sono indagati, per il fido da 19 milioni concesso da Mps al Pastificio Amato sull’orlo del fallimento. Di ieri anche la rinuncia di Gianluca Baldassarri – ex capo area finanza di Mps agli arresti – alla richiesta di dissequestro di suoi 20 milioni, nel filone di inchiesta sulla “banda del 5%” che per i pm faceva le creste sulle operazioni.
L’azione Mps ha perso il 2,27% con tutto il settore, nonostante l’emissione dei Monti bond da 4,07 miliardi che mettono in sicurezza l’operatività  della banca, e di contro gonfiano il fabbisogno dello Stato a febbraio: 12,5 miliardi, contro 7,97 di un anno prima, dovuto «per 2 miliardi» alla sostituzione dei Tremonti bond con i Monti bond (di importo doppio). Sempre ieri, la banca ha definito con i sindacati l’esodo incentivato di altri 600 dipendenti, facendo salire a 1.600 il taglio. E sempre ieri la Fondazione Mps prima azionista della banca ha approvato la bozza del nuovo Statuto, con modifiche e commenti da proporre «in pubblica consultazione» sul web «quanto prima». L’attuale statuto non recepisce la legge Amato-Ciampi, perché Comune e Provincia di Siena spadroneggiano nel cda dell’ente.

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