by Sergio Segio | 12 Marzo 2013 11:15
Felici perché ieri, dopo settimane di manifestazioni continue e di terrore per le possibili emissioni elettromagnetiche, lo stop ai lavori è arrivato da Palazzo Chigi. Da un vertice fra il premier Mario Monti e il governatore Rosario Crocetta, presente fra gli altri il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri che, dopo gli spintoni di mercoledì scorso con qualche mamma strattonata davanti ai gipponi dei tecnici Usa, aveva mandato l’8 marzo a Niscemi il questore Filippo Nicastro con un cesto di mimose.
C’è già chi inneggia alla vittoria di una guerra contro antenne che i marines di Sigonella non pianteranno più, ma l’annuncio di Palazzo Chigi rinvia ogni decisione finale alle valutazioni da affidare a «un organismo tecnico indipendente» per avere certezze sull’impatto del radar nell’ambiente circostante.
Un successo, comunque, per Crocetta che si è presentato a Roma anche con l’assessore alla Salute Lucia Borsellino, ma non con lo «scienziato-maximo» della sua giunta, l’assessore Antonino Zichichi, rimasto a Ginevra, forse dubbioso dopo avere assicurato che «il Muos non è pericoloso». Posizione ridimensionata a fine febbraio dallo stesso governatore: «Quelle di Zichichi sono solo idee personali». Battibecco culminato in un progressivo avvicinamento di Crocetta al pressing dei 15 deputati del «Movimento 5 Stelle» eletti all’Assemblea regionale. Prima con il presidente della Commissione Territorio, il giovanissimo Giampiero Trizzino, impegnati in una seduta della stessa commissione in trasferta a Niscemi, fra le «Mamme No Muos». Poi euforici per essere riusciti a fare approvare una mozione dell’Ars contro il radar. Di qui le telefonate di Crocetta al console Usa a Napoli Donald L. Moore, proteste e interventi dopo gli scontri, fino al vertice di ieri, presenti i ministri della Difesa Giampaolo Di Paola e della Salute Renato Balduzzi.
Incontro maturato mentre echeggiavano singolari ricostruzioni sulla genesi del Muos che, secondo l’ex senatore Idv Sergio De Gregorio, sarebbe stata una delle cause della caduta del governo Prodi. Tema di «pressioni americane» riprese da Crocetta che, addirittura richiamando la tragedia di Enrico Mattei, ha svelato di essere stato minacciato: «Con una telefonata giunta dagli Usa… Sono seduto su una polveriera».
Vicenda tutta da chiarire mentre subisce un brusco rallentamento il montaggio di questo sofisticato sistema di comunicazione satellitare in grado di integrare centri di intelligence, cacciabombardieri, missili e velivoli senza pilota subisce. Dovrebbero essere soddisfatti i grillini, ma il più inquieto è proprio Trizzino, sospettoso perché il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi rinvia a un verdetto richiesto «all’Istituto Superiore della Sanità o altro istituto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità …». E il dinamico presidente che all’auto blu preferisce una bici rossa: «Le nostre audizione tecniche sono già esaustive sugli effetti nocivi. Temo il passo indietro, che si arrivi alla revoca della revoca…». Una rivendicazione di autonomia con un esplicito riferimento al gran raduno pacifista in programma per il 30 marzo con le «mamme». A riprova di tensioni ancora forti.
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