Il dentista al supermarket tra i carrelli della spesa arriva la sanità low cost
IL SIGNOR Giorgio entra al supermercato per fare la spesa, comprare le verdure, la carne e il pane. Quando ha finito passa dal dentista per sistemare un’otturazione e poi chiede un suggerimento al suo medico di famiglia. Magari alla fine si iscrive alla mutua integrativa, per avere un aiuto a sostenere il costo di visite ed esami.
CON il sistema sanitario in difficoltà , i tempi di attesa che crescono e i ticket che aumentano, torna alla ribalta un antico sistema di welfare sociale privato, quello delle mutue integrative, mentre negli ipermercati entrano gli studi dei dottori. In Liguria e in Emilia Romagna in questi giorni e in provincia di Bolzano già da qualche tempo, il colosso Legacoop ha costituito un progetto regionale per assicurare, attraverso un contributo che può andare da 20 a 200 euro, un aiuto ai cittadini che hanno bisogno di prestazioni sanitarie. La peculiarità del servizio è che è aperto a tutti. In Italia in molti hanno una assicurazione sanitaria per motivi legati al contratto di lavoro, mentre alle mutue territoriali può iscriversi chi vuole, a partire ad esempio, nelle regioni interessate, dai soci delle Coop, cioè milioni di persone come il signor Giorgio.
«Abbiamo progetti pronti e richieste da parte di altre Regioni di avviare esperienze simili, prima di tutto in Sicilia», spiega Placido Putzulu, presidente della Fimiv, la federazione delle mutue che fa parte della Lega delle cooperative. «In questo periodo si avverte il bisogno di integrazione con il servizio sanitario pubblico, fino ad ora era una bestemmia dire che ci affiancavamo allo Stato». Qualcuno parla di “secondo pilastro” del sistema sanitario nelle regioni.
In Liguria ci saranno tre fasce di prezzo per iscriversi: 25-30 euro, 40-50 euro, 150-200 euro all’anno. I servizi partono da quello base, che permette al socio e ai suoi familiari di ottenere uno sconto (fino al 25%) in strutture sanitarie convenzionate, e arrivano a uno schema alle assicurazioni sanitarie, che dà il rimborso parziale o totale
del ticket o di prestazioni private.
In Italia le mutue hanno una lunghissima storia ma nessuna ha mai avuto i numeri che potrebbero raggiungere i progetti regionali. «In tutto il territorio — dice sempre Putzulu — ce ne sono circa 100 e hanno 450mila sottoscrittori, che vuol dire un milione di assistiti. In un anno vengono spesi da queste realtà i circa 300 milioni di euro incassati dalle quote dei soci». Cioè appena l’1% della spesa sanitaria privata degli italiani, che vale 30 miliardi e comprende anche quanto sborsato per ticket farmaceutici e ambulatoriale.
«Siamo alla vigilia di un salto di scala — dice Carlo De Pietro, dell’osservatorio consumi privati sanità della Bocconi — Non si tratta di una scommessa senza rischi perché le piccole mutue si basano su un forte legame tra i membri che ovviamente si diluisce quando si ragiona su grandi numeri. Il cambiamento nasce dalla fatica che fa il sistema sanitario a erogare soprattutto le prestazioni “leggere”, come la diagnostica e la specialistica ambulatoriale».
Dentro la Legacoop c’è chi si sta anche attrezzando per fornire direttamente prestazioni sanitarie, in un settore particolarmente delicato come quello odontoiatrico. La Coop Adriatica è socia di una cooperativa di dentisti che il 23 febbraio ha aperto lo studio all’ipermercato di Imola e ha già in progetto di allargarsi a Bologna e in Romagna entro l’anno. La chiave è lavorare in gruppo, cosa che permette di abbattere le alte spese per i materiali. Anche di domenica e negli orari del supermercato. «I nostri professionisti sono esperti — spiega Gianni Tugnoli, presidente di Identicoop — assicureranno tariffe vantaggiose con ulteriori offerte per i soci. Rifiutiamo la logica low cost ma proponiamo un giusto rapporto tra la spesa e la prestazione ». Ma gli studi negli ipermercati stanno entrando un po’ ovunque, anche se non sempre sono gestiti da cooperative e magari non hanno convenzioni con le mutue. In Toscana li hanno alcuni medici di famiglia, ci sono centri sanitari al Carrefour di Asiago o al Marco Polo di Modena. In alcuni casi le Asl hanno aperto centri prelievi accanto ai supermarket. Tutto a portata di mano, così il signor Giorgio farà veloce e risparmierà .
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