Hollande vieta gli Champs-à‰lyseés guerriglia al corteo anti-nozze gay

by Sergio Segio | 25 Marzo 2013 7:58

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PARIGI — Il successo è andato al di là  delle attese: gli oppositori alle nozze gay sono riusciti a mobilitare centinaia di migliaia di persone nelle strade della capitale, probabilmente ancor più che due mesi fa. Gli organizzatori rivendicano 1,4 milioni di partecipanti, mentre la polizia parla di appena 300 mila persone, una cifra sottostimata.
La destra e la Chiesa continuano a tenere sotto pressione il governo in vista della discussione al Senato il 4 aprile. Durante la sfilata non sono mancati i momenti di tensione: le forze dell’ordine hanno utilizzato i lacrimogeni per respingere qualche centinaio di manifestanti, fra cui qualche militante di estrema destra, che tentavano di forzare l’accesso agli Champs- à‰lysées, il viale su cui gli organizzatori avrebbero voluto sfilare.
L’intervento ha suscitato polemiche.
I leader della destra, presenti in massa, hanno subito accusato il governo di aver lasciato utilizzare i gas lacrimogeni contro famiglie e bambini: «Sono indignato — ha detto il presidente dell’Ump, Jean-Franà§ois Copé — Chiedo a Franà§ois Hollande di rendere conto ai francesi». Immediata la replica del ministero del-l’Interno: «La forza strettamente necessaria è stata utilizzata per contenere una minoranza di manifestanti molto aggressivi. Per impedire che penetrassero nel perimetro vietato è stato fatto uso di gas aerosol». Alcuni manifestanti sarebbero stati fermati, ma non ci sono stati feriti. Gli organizzatori hanno invitato alla calma: «Non cercate di sconfinare, è inutile, pericoloso e illegale».
Gli oppositori al matrimonio gay avevano chiesto inutilmente, le settimane scorse, l’autorizzazione a sfilare sugli Champs-à‰lysées, il viale più simbolico per i moderati, basti pensare alla dimostrazione di sostegno al generale de Gaulle che spazzò via il Maggio ‘68. Il governo si è opposto, concedendo ai manifestanti di occupare il viale opposto e di non oltrepassare l’Arco di Trionfo. Ma i cinque chilometri del percorso si sono rivelati troppo esigui per contenere le centinaia di migliaia di persone venute per la seconda volta a esprimere il loro rifiuto del matrimonio omosessuale.
Come in gennaio, la protesta ha evitato i toni omofobi, preferendo concentrarsi sui temi dell’adozione e della filiazione. Per i sondaggi una maggioranza di francesi è favorevole a legalizzare l’unione tra persone dello stesso sesso, mentre l’opinione pubblica è molto più divisa sui temi dell’adozione e della procreazione artificiale per le coppie lesbiche. Già  approvato dall’Assemblea nazionale, il testo sarà  votato il mese prossimo al Senato ed entro l’estate sarà  legge: giovedì sera, in un’intervista televisiva, Hollande avrà  l’occasione di rispondere ai manifestanti.

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