Grillo vuole questori e giunte “È ora di controllare tutto”
ROMA — L’annuncio arriva di primo mattino sul blog di Grillo: il Movimento 5 stelle presenterà le sue candidature per i ruoli di vicepresidente, questore e segretario di Camera e Senato. Vogliono tutto, i grillini. Ma senza dare nulla in cambio: «Noi faremo i nostri nomi e chiediamo che vengano votati per rispetto degli 8 milioni di persone che ci hanno votato». E però, «non siamo disposti ad accordicchi », dice chiaro la capogruppo Roberta Lombardi: «Non voteremo i candidati degli altri partiti».
Ragionamento un po’ strano che anima i conciliaboli del palazzo. «Io questa cosa non la faccio passare – dice il senatore pd Nicola Latorre alla buvette di Palazzo Madama – sono pronto a una battaglia nel mio partito. Ora stanno esagerando». È sul ruolo dei questori, che si sofferma di più la capogruppo Lombardi, definendoli «veri e propri controllori dei conti alla Camera». Laura Castelli, designata per quell’incarico, dice di voler aprire i bilanci come una scatola di pelati («tonno no, sono vegetariana») per trasferirli «in un barattolo di vetro». Si continua a invocare trasparenza, anche se – ancora una volta – c’è qualche intoppo con i giornalisti. Alla conferenza stampa convocata non sono ammesse domande: la capogruppo si limita a presentare i candidati. Oltre a Castelli, un altro ventiseienne, il campano Luigi Di Majo, per la vicepresidenza, e Riccardo Fraccaro, 32 anni trentino, come segretario.
I grillini confidano nel nuovo presidente della Camera, Laura Boldrini, che intercettata dai cronisti conferma che sarà garante di tutti, e che il Movimento 5 stelle «non chiede nulla di speciale». Nel frattempo, al Senato, il capogruppo Vito Crimi esce dalla prima riunione di chiarimento con i senatori che hanno votato per la presidenza di Piero Grasso con una dichiarazione secca: «Il gruppo è forte e compatto. Iniziamo con la fase propositiva: ineleggibilità di Berlusconi, tagli alla casta dei partiti, interventi per le piccole e medie imprese». Il che non vuol dire che sia una storia finita, perché oggi deputati e senatori si vedranno tutti insieme per discutere del caso. Sono molti a non voler soprassedere: «Le decisioni del gruppo non possono essere sconfessate così, non si può far finta di niente. E poi – rivela un deputato – non credo che siano tutti casi di coscienza, bisognerà valutare ». Non è ancora detto che non ci siano espulsioni, o inviti a farsi da parte. La cosa va chiarita subito. Prima che Crimi, Lombardi e Beppe Grillo vadano al Quirinale. Lo faranno domani mattina alle 9:30: «Probabilmente ci sarà anche Casaleggio», dice a sera il capogruppo al Senato, anche se tra i parlamentari al riguardo c’era molto scetticismo: «Grillo è il capo politico del Movimento, lui no».
Casaleggio ieri ha attaccato Eugenio Scalfari: «Nell’articolo ‘E Casaleggio distrugge l’Universo’ mi descrive come un autistico che passa il tempo a giocare ai videogiochi a pranzo su un modernissimo telefonino. Non rivela la fonte, da vero giornalista di inchiesta ». Si riferisce a un articolo dell’Espresso in cui il fondatore di
Repubblica racconta di un pranzo di un suo amico con Casaleggio, durante il quale il manager avrebbe rivolto la sua attenzione per tutto il tempo a un gioco in cui si distruggono stelle, pianeti, costellazioni e galassie usando alcuni gas, alcune particelle elementari e alcuni campi magnetici. Per confutare la tesi, il guru posta la foto del suo iPhone 3 G, che non considera un telefono moderno.
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