by Sergio Segio | 5 Marzo 2013 7:52
ROMA — Mario Monti scrive al «signor Beppe Grillo». Non solo a lui, in verità , anche a Silvio Berlusconi e a Pier Luigi Bersani. Ma la notizia è che questa volta vorrebbe ricevere una visita a Palazzo Chigi anche da parte del leader del Movimento 5 Stelle, per consigli e scambi di opinione su come rappresentare al meglio l’Italia, a Bruxelles, al prossimo Consiglio europeo del 14 marzo, su temi quali le priorità di politica economica della Ue, i processi di integrazione della politica monetaria, le relazioni fra l’Unione e la Russia.
L’ultima volta, ai primi di febbraio, al telefono, il presidente del Consiglio aveva sentito Alfano e Bersani. Ora per il Pdl sceglie il Cavaliere. Per il Pd resta Bersani. La novità , insieme all’invito formale, per lettera, a un incontro, è quella del terzo interlocutore: l’ex comico, divenuto l’ago della bilancia della politica italiana.
Chiedere commenti a Palazzo Chigi sull’iniziativa è superfluo: è prassi, viene risposto. Nessuna novità rispetto al passato, viene aggiunto. Non passano inosservate però alcune possibili notazioni: ieri mattina Monti si era recato al Quirinale, per discutere con Napolitano della data di convocazione delle Camere, forse anche di questa iniziativa. Ma non c’è solo questo.
Nella lettera che Monti scrive si sottolineano due cose: «Compete al presidente del Consiglio in carica, ancorché limitatamente agli affari correnti, di rappresentare l’Italia a tale riunione. Poiché, data la particolare situazione attuale, non è possibile svolgere il preventivo scambio di opinioni con il Parlamento — prassi introdotta dal governo che ho l’onore di presiedere — riterrei opportuno supplirvi mediante incontri con ciascun leader delle coalizioni o forze politiche che sono rappresentate nel nuovo Parlamento».
Insomma se a febbraio bastava una telefonata, ora non basta. E si rimarca che un incontro sarebbe una modalità migliore, anche perché l’attuale premier non è nel pieno dei suoi poteri. Sembra di cogliere dunque un invito alla condivisione di una responsabilità : nel caso di Grillo, viste le posizioni antieuropee, più interessante che negli altri due casi.
Ma c’è anche un altro passaggio della lettera che si segnala: l’incontro non solo raccoglie «l’auspicio già espresso nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica verso una tale iniziativa», ma consentirebbe «di individuare direttamente elementi di consenso, accanto a possibili divergenze, sulle tematiche all’ordine del giorno del Consiglio europeo». È come se Monti scrivesse: sono consapevole che alcuni di voi non la pensano come me sui temi strategici della Ue, dunque sulle prospettive economiche e sulla politica monetaria, ma sarebbe utile discuterne e conoscere prima queste «divergenze». Resta da capire se Grillo accetterà l’invito.
Chi non è stato invitato è il leader leghista Roberto Maroni: «Dobbiamo prendere atto che Monti, per discutere di Europa, non ha sentito il bisogno di ascoltare quello che aveva da dire il partito che guida le tre maggiori regioni del Nord. È evidente che in Europa le posizioni del Nord dovremo rappresentarle da soli».
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