E il Pdl frena: no alla piazza contro i pm
ROMA — Il Pdl accoglie l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di evitare «premature categoriche determinazioni di parte». «L’invito a non essere pasdaran della propria parte — dice l’ex ministro Mariastella Gelmini — ma protagonisti di una rinascita nazionale è stato già da noi accolto». Anche Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, cerca di rasserenare il clima dopo le parole del capo dello Stato. A proposito della manifestazione anti-pm organizzata a Roma in piazza San Giovanni per il 23 marzo (giorno della sentenza del processo Mediaset), Bonaiuti dà la colpa «a qualche giornale» di «avere evidentemente forzato frasi dell’ex premier».
La manifestazione del Popolo della libertà del 23 marzo, precisa, non sarà “contro la magistratura”. Ma sarà un’iniziativa politica rivolta al Paese in questo momento di grave crisi». Per non smentire del tutto Berlusconi (che il primo marzo, a Milano, ai cronisti aveva annunciato la manifestazione per respingere anche le «ultime accuse » sul caso De Gregorio) Bonaiuti ribadisce che il 23 marzo, «in questa iniziativa politica globale, rientrerà anche il tema della malagiustizia, alla luce degli accadimenti degli ultimi giorni».
Ma è giallo sul luogo della manifestazione. Il blogger viola Gianfranco Mascia ha infatti rivendicato di aver prenotato in Questura, prima del Pdl, piazza San Giovanni per una contromanifestazione a sostegno della magistratura. «Il popolo viola — precisa Mascia — manifesterà per difendere i magistrati dagli attacchi di Berlusconi. E per promuovere in Parlamento una nuova legge elettorale e una legge sul conflitto di interessi».
Silvio Berlusconi, intanto, sarà presente oggi pomeriggio a Milano per i festeggiamenti della Lega nord dopo la vittoria di Roberto Maroni alle regionali lombarde.
Related Articles
Le Forze armate contro Salvini: «Dal ministro pressioni improprie»
Una direttiva contro la ong Mare Jonio sollecita l’intervento dei vertici della Difesa. Che reagiscono: «Cose da regimi»-
Ingroia: i pm mi attaccano come fecero con Falcone
E scoppia il caso del candidato indagato a Torino
In cerca di «personalità di rilievo» E Casini tesse le lodi di Letta