Casaleggio corse in una lista civica vicina a Forza Italia: lo votarono in sei

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Sei preferenze, appunto, per il guru e 294 per il candidato sindaco, Vito Groccia, che il settimanale descrive come un «politico calabrese vicino a Forza Italia». Groccia — scomparso nel 2011 — viene indicato su Oggi, nell’ottobre 2012, come un amico di Casaleggio, sindacalista Uil e consigliere comunale di Forza Italia. «L’impegno sociale e la passione ambientalista: su queste basi era nata la loro amicizia, fra mio padre e Casaleggio», ricorda il figlio Enrico. Groccia era pronto alla sfida per la poltrona da primo cittadino.
Quell’anno, a Settimo Vittone, si impose la lista capeggiata da Mauro Peretto (con 389 preferenze), oggi consigliere comunale. Qualche voto in più dello stratega grillino in «Per Settimo» lo ottenne Angelo Canale Clapetto, ex sindaco democristiano di Quincinetto: la lista ottenne due consiglieri e il guru dei Cinque Stelle non fu eletto. «Casaleggio è una persona molto schiva, riservata, attenta ai problemi del territorio — ricorda Canale Clapetto a La sentinella del Canavese —. Collaborò con me e Vito Groccia nella stesura del programma elettorale. È una persona capace, equilibrata». E spiega: «Ci siamo visti ancora alcune volte dopo quella tornata elettorale poi ho provato a chiamarlo alcune volte al telefono ma non ha mai risposto».
La notizia ieri ha fatto il giro del web. Al punto che è stato lo stesso Casaleggio a intervenire, con una precisazione sul blog di Grillo: «Ho partecipato nel 2004 ad una lista civica del mio paese non collegata ad alcun partito».
Di sicuro allora non si parlava ancora di Cinque Stelle (il blog di Grillo sarebbe nato solo qualche mese dopo) e nemmeno il limite di due mandati per carica. Lo stesso Groccia, nel 2003, aveva chiesto al Parlamento di non procedere alla soppressione del divieto del terzo mandato consecutivo per i sindaci. Nove anni dopo, la storia è cambiata e lo stratega si è preso una rivincita. Qui, dove ha la residenza e dove ama rifugiarsi, Casaleggio ha votato in tranquillità  e riservatezza. E qui alle ultime Politiche, il Movimento 5 Stelle è diventato il primo partito con 220 voti alla Camera (25,24%) e 193 al Senato (24,24%). Un successo, arrivato con nove anni di ritardo.


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