Berezovskij, caccia ai “materiali radioattivi”

by Sergio Segio | 25 Marzo 2013 7:56

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LONDRA — Nessuna “sostanza pericolosa”, eufemismo per materiali nucleari, chimici o biologici, è stata trovata nella villa di Boris Berezovskij, l’oligarca russo dissidente rinvenuto privo di vita domenica pomeriggio ad Ascot, lussuoso sobborgo residenziale a pochi chilometri dalla capitale britannica. C’era il timore che potesse essere stato assassinato con il polonio radioattivo, come l’exagente del Kgb Aleksandr Litvinenko, avvelenato in questo modo a Londra nel 2006. Un’eventualità  che per il momento viene esclusa da Scotland Yard: «Non ci sono prove del coinvolgimento di terzi nella morte» del nemico pubblico numero uno del Cremlino, afferma un comunicato. Ma la polizia prosegue l’inchiesta, ammettendo che il decesso rimane «inspiegabile »: ci vorrà  un’autopsia per determinare le cause della morte di Berezvoskij.
Di certo si sa che domenica pomeriggio il bagno della sua villa era chiuso dall’interno. Quando ha sfondato la porta, la sua guardia del corpo, l’unico uomo rimasto al suo servizio, lo ha trovato esanime sul pavimento. Ha chiamato un’ambulanza. Gli infermieri hanno provato a ravvivare Berezovskij con la respirazione artificiale ma non c’era niente da fare. A quel punto un segnalatore di radiazioni, parte delle apparecchiature dei paramedici, ha cominciato a suonare. Gli infermieri hanno avvertito la polizia che ha immediatamente circondato la casa vietando l’accesso a chiunque. Il cadavere dell’oligarca è stato lasciato dov’era. È arrivata una squadra della scientifica e ha lungamente perquisito l’abitazione, una magione di almeno trenta stanze, in cerca appunto di “sostanze sospette”. Non ne sono saltate fuori. Le indagini, tuttavia continuano in tutte le direzioni. Appena pochi mesi fa, in un’altra villa a dieci chilometri da quella di Berezovskij, un ricco uomo d’affari russo ha avuto un collasso davanti a casa ed è morto in circostanze ancora non chiare.
Misteri di Russia. Anzi, della “Mosca-sul Tamigi”, nuova patria per tanti emigrati ricchi e poveri. Uno di essi, un amico di Berezovskij che preferisce conservare l’anonimato, conferma le voci secondo cui l’oligarca era depresso. La sconfitta nel processo contro il suo ex-socio Roman Abramovich, le ingenti spese per gli avvocati, il divorzio dalla moglie, gli avevano fatto perdere gran parte della sua ricchezza e della sua fiducia. Ma il mistero continua.

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