Yoani Sà¡nchez contestata in Brasile

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«Con il 100% di possibilità  di ritorno all’Avana — spiega lei —. Un normale viaggio, non una fuga». Visto il personaggio, partenza e arrivi sono stati seguiti dalla Rete in tempo reale, dal marito Reinaldo che ne ha fotografato il transito all’emigrazione dell’aeroporto dell’Avana, fino alla sua prima connessione wifi allo scalo di Panama. Forse non si aspettava Yoani le due contestazioni, una all’aeroporto di Recife (foto in alto, Reuters), la seconda a Salvador. In entrambi i casi si sono mobilitati esponenti della gioventù comunista brasiliana, con cartelli a favore del regime castrista. «Yoani, agente della Cia», «Fuori dal Brasile!». Al secondo sbarco, la Sà¡nchez è stata accompagnata per sicurezza dai poliziotti da un’uscita laterale. Da Salvador si è spostata nella città  baiana di Feira de Santana, dove verrà  presentato un documentario su Cuba, e da lì volerà  a San Paolo. In seguito la bloguera visiterà  Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Messico e Stati Uniti. «I miei 80 giorni intorno al mondo», li ha definiti. Per i suoi colleghi cubani di Twitter, ma schierati a favore del regime, il viaggio è invece la prova delle sue «attività  controrivoluzionarie».


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