Votanti in forte calo, oltre sette punti in meno

Loading

ROMA — Un’affluenza in forte calo (il 7,3 in meno) per le Politiche e in decisa ascesa per le Regionali. Dati di segno opposto, tutti da interpretare e da contestualizzare, ma che hanno anche bisogno di una conferma finale, visto che si vota ancora oggi fino alle 15.
Un calo di affluenza, per le Politiche, che alle 22 si accentua rispetto alla lieve diminuzione registrata in giornata. La flessione alle 12 era solo dell’1,57 per cento, salita al 2 per cento circa nella rilevazione delle 19. Secondo il Viminale a quell’ora era andato a votare per la Camera il 46,80% degli aventi diritto, in calo rispetto al 49,21% alla stessa ora delle precedenti elezioni politiche. Ma il dato finale della giornata fa crescere di molto il divario tra l’affluenza di questa tornata e la precedente: 55,17 a conteggio quasi ultimato, contro il 62,55 del 2008.
Dati che possono avere diverse spiegazioni, a cominciare dal maltempo che ha funestato buona parte del Paese. È la prima volta che si vota alle Politiche in pieno inverno ed è la prima volta che gli elettori sono costretti ad affrontare le intemperie, neve compresa, per raggiungere i seggi. Sono state colpite dalla neve soprattutto l’Emilia Romagna e il Piemonte, ma anche la Lombardia e la Toscana. Dove non nevicava, ci hanno pensato il freddo e la pioggia a rendere impervio il percorso per raggiungere i seggi. Le difficili condizioni del tempo hanno reso difficili anche il ritorno a casa di chi doveva tornare al paese di residenza per votare, visto che guasti, black out e ritardi non sono mancati in autostrade e aeroporti. Naturalmente le percentuali di voto influiranno sul risultato finale in modo non omogeneo: perché, per esempio, l’elettorato anziano, cioè quello più a rischio di non votare in queste condizioni atmosferiche, è anche quello più legato ai partiti tradizionali, che quindi potrebbero soffrire maggiormente l’astensione.
Ma forse sull’affluenza non entusiasmante ha pesato anche l’indecisione politica di molti, mai tanti come in questa tornata elettorale. Si dice che un elettore su dieci abbia deciso all’ultimo momento e può darsi che una buona quota degli indecisi abbia alla fine rinunciato a votare.
Di tutt’altro segno i dati relativi alle Regionali: 55,70 contro i 46,86 delle precedenti. Un’affluenza che alle 19 sembrava in forte ascesa, del 13 per cento e che poi, alle 22, si è ridimensionata all’8 per cento circa. Non si è trattato, però, solo di un improvviso interesse dei cittadini per il voto (o non soltanto), visto che la scorsa volta si votava soltanto per le Regionali: in questa tornata elettorale, il voto contemporaneo con le Politiche ha funzionato da traino, portando molti a esprimere la loro preferenza anche per le Regionali.
In Lombardia alle 19 l’affluenza era al 51,23%, un dato molto superiore a quello delle precedenti regionali, quando alla stessa ora avevano votato il 37,61% degli aventi diritto. Affluenza cresciuta alle 22 al 57,87 ma con un distacco dalla precedente tornata (49,31) di poco di più 8 punti. Affluenza in aumento anche nel Lazio, dove alle 19 aveva votato il 44,37% degli aventi diritto contro il 31,48% delle precedenti elezioni. Alle 22, invece, il dato era del 53,19, contro il 43,39 della tornata precedente. In Molise alle 22 il distacco tra i votanti delle Regionali 2013 rispetto alle precedenti era superiore di poco più di due punti (41,49 contro 39,48).
Naturalmente, anche quest’anno non sono mancate le polemiche nei seggi. Polemiche che questa volta si sono spostate anche sui social media. Alcuni elettori del Movimento 5 Stelle hanno avuto la cattiva idea di fotografare con il cellulare il loro voto sulla scheda e di pubblicarlo su Facebook. Comportamento vietato, anche perché viene utilizzato dalle organizzazioni criminali per influenzare i risultati e avere la prova della «fedeltà » di chi ha promesso il voto. Non è questo il caso, ma l’eccesso di entusiasmo, aggravato dalla condivisione delle immagini su molti profili, rischia di invalidare il voto e provocare anche guai giudiziari. A Napoli, invece, alcuni ultrà  hanno stracciato e bruciato le tessere elettorali in segno di protesta contro l’obbligo del tessera del tifoso.


Related Articles

Battiato e il dizionario delle offese

Loading

APRITI sesamo, apriti cielo. Era un buon momento per Franco Battiato, la tournée parigina sul suo “Apriti sesamo”, un gran servizio sul Monde, i propositi per l’assessorato, il ragionevole avvertimento a Grillo (“sta esagerando”): e lui va a cercarsi guai, dicendo all’Olympia che la destra italiana non ha niente di umano, e poi a Bruxelles che in parlamento ci sono troie disposte a tutto, un casino.

Il no a un sindacato arroccato con l’esempio virtuoso di Di Vittorio

Loading

Il richiamo al Patto del Lavoro del ’50 che puntava sullo sviluppo ROMA — Che cosa intendeva Giorgio Napolitano quando

«Cambio telefono, mi spiano» Quello sfogo con Tarantini

Loading

Il premier e le escort vestite da segretarie. L’imprenditore: Sky mi offrì soldi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment