Vecchi pregiudizi e nuove paure nello sguardo della stampa estera

Loading

Ma dramma anche per l’Europa, la quale aveva creduto che Roma, con il cambio di marcia dell’ultimo anno, avesse salvato il continente dalla crisi del debito e ora teme di essersi illusa.
Nei commenti non sono mancati i soliti pregiudizi e le ironie. Queste ultime soprattutto riferite a Silvio Berlusconi, un po’ ovunque. Ieri, per esempio, sul suo sito web, il quotidiano popolare tedesco Bild trasmetteva un video con le battute/gaffe dell’ex premier: dall’abbronzatura di Obama agli abbracci a Gheddafi. Una galleria fotografica sullo stesso tema la riportava l’edizione online del settimanale tedesco Der Spiegel. Affiancate al vento nelle vele di Grillo «il comico» — quasi sempre definito tale dai media internazionali, commedian in inglese, Komiker in tedesco, comique in francese, cà³mico in spagnolo, komik in polacco —, queste ricostruzioni hanno spesso dato l’idea di una campagna elettorale stralunata, improbabile. Il quotidiano di Varsavia Gazeta Wyborcza ha sentenziato che le elezioni italiane sono «uno scontro tra due clown». La tendenza a ridicolizzare la campagna elettorale italiana ha almeno in parte sostituito le messi di pregiudizi — mafia, poco lavoro, donne — che avevano contraddistinto i confronti elettorali del passato.
Non che per questo le critiche e gli allarmi siano stati meno duri. L’Economist, nel numero uscito venerdì parla del pericolo di un «cinismo» degli italiani verso la politica che pone «due minacce alla stabilità  futura: e quindi all’euro». Una è la possibilità  che una vittoria di Grillo renda ingovernabile il Senato. L’altra è che si crei una situazione di governo con una maggioranza minima «alla mercé di un pugno di senatori dalle fedeltà  flessibili». D’altra parte, due settimane fa, lo stesso settimanale britannico aveva fatto una copertina allarmata con la Torre di Pisa che cade e la domanda su chi può salvare l’Italia. Questo è il senso di un po’ tutti i grandi e più rispettati media internazionali: elezioni da prendere molto sul serio, a differenza che in passato, perché in gioco c’è il futuro di un Paese, dell’euro e di conseguenza dell’economia mondiale.
Il Financial Times l’ha ribadito in un editoriale ancora ieri. Lo spagnolo El Paà­s ha spiegato lo stesso concetto parlando della manifestazione di Roma del Movimento 5 Stelle. Due giorni fa, l’americano Wall Street Journal ha scritto che «le elezioni italiane di questo weekend sono forse il singolo evento politico più importante dell’anno per l’eurozona». Il quotidiano francese Le Monde dice che «il rischio d’ingovernabilità  è sempre meno ipotetico a causa di una legge elettorale convoluta». Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung sostiene che «l’effetto Berlusconi potrebbe rovesciare l’effetto Draghi» (cioè terminare la relativa calma dei mercati). Persino il China Post di Taiwan riporta un’analisi di Anatole Kaletsky dell’agenzia d’informazioni Reuters nella quale l’autore sottolinea che «con ulteriori riforme Monti-style ripudiate dagli lettori italiani, Merkel ha di fronte un dilemma terribile».
Tra pregiudizi frusti e paure nuove, il mondo guarda, aspetta, incrocia le dita.


Related Articles

La trappola del governo sui voucher

Loading

Governo. In commissione alla camera il ritorno sotto mentite spoglie dei buoni lavori passa con i voti determinanti di Forza Italia e Lega

Democrazia e identità  la Carta degli italiani

Loading

Domani in edicola con “Repubblica” un volume che raccoglie il testo in una edizione speciale Insieme agli articoli anche tre interventi: del presidente Napolitano, di Zagrebelsky e di Benigni    

Quelle mutande verdi e la parabola del governatore

Loading

 Nello scontrino in nota spese l’inizio della frana per Cota 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment