Rc auto, in Italia le polizze più care +80% rispetto a quelle tedesche
Di quanto? Secondo l’Antitrust, tra il 10 e il 30% all’anno nel periodo 2007-2010, a seconda delle categorie, con punte agghiaccianti del 35-40. E con «ampi differenziali » tra le compagnie assicuratrici, per uno stesso contratto, anche del 20-30%. Invisibili però agli utenti che non sanno come confrontare le offerte, scarsamente trasparenti, e trovano ostacoli nel passare da una compagnia all’altra (solo il 10% lo fa). «Frizioni» e «criticità » che, scrive l’Authority, bloccano la competitività e la riducono a «debole tensione». A tutto danno dei cittadini. Soprattutto giovani, pensionati e quarantenni. Specie al Centro-Sud.
Polizze Rc auto più care, dunque. Del doppio, rispetto alla media dell’Eurozona. Ma anche più sinistri e risarciti con più generosità . Seppur a fronte di minori frodi scoperte (quattro volte in meno del Regno Unito, metà della Francia). Queste le conclusioni, rese note ieri, dell’indagine conoscitiva avviata nel maggio 2010 dall’Antitrust per capire come mai premi e costi in Italia lievitano così tanto. Come mai, per fare un esempio, la polizza di un neopatentato si è impennata del 20% all’anno e quella di un pensionato tra il 9 e il 12% (auto piccola). Del 16% quella del quarantenne con auto media. Tra il 12 e 14% quella del diciottenne provvisto di motorino. E sopra il 30% per il quarantenne in moto.
Dopo aver scandagliato setti profili di assicurati in 30 province italiane e 20 compagnie, equivalenti all’82% dei premi raccolti nel 2010 (quando il mercato dell’Rc auto valeva 17 mi-liardi), l’Antitrust ha concluso che le «numerose criticità di natura concorrenziale» non si risolvono con il risarcimento diretto, introdotto nel 2007, ma «incapace di interrompere il circolo vizioso» di più sinistri, indennizzi alti, polizze alle stelle.
L’Authority invita dunque le assicurazioni a controllare e contenere meglio i costi (come e quanto viene liquidato), unica via per abbassare i premi. E a passare dall’attuale rimborso a forfait a nuove tipologie di contratti, con risarcimento in forma specifica (in base ai danni effettivi). Oltre a incentivare la scatola nera abbinata a sconti sulla polizza (scelta solo nel 3% dei casi), rendere possibile un confronto semplice tra contratti e la mobilità tra le compagnie, rivedere il meccanismo delle classi di merito (che non devono mutare al cambio).
Le compagnie di assicurazioni, rappresentate dall’Ania, reagiscono alla disamina dell’Antitrust sostenendo che «in Italia i prezzi sono alti perché ci sono troppe frodi e una frequenza doppia di sinistri». E perciò sollecita il governo che verrà a costituire presso l’Ivass (ex Isvap) un’agenzia anti-frodi per debellare la piaga dei “furbetti”. Il ministero dello Sviluppo economico ricorda poi che dal ministro Passera è stato introdotto il contratto base che dovrebbe contribuire ad abbassare i costi. Ma anche due norme anti-frodi: l’ispezione preventiva del veicolo e l’obbligo di servirsi di officine convenzionate in caso di incidenti.
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