Radici «anarchiche» per il boom grillino a Carrara e Livorno

by Sergio Segio | 28 Febbraio 2013 9:48

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C’è soprattutto il boom di un movimento che nelle istituzioni è rappresentato in appena nove municipi su 287, con 16 consiglieri comunali, ma che da lunedì sera è diventato il primo partito in città  importanti come Carrara, Massa, Pietrasanta, Viareggio, Capannori e Grosseto, e in altri 22 comuni più piccoli fra cui Massarosa, Orbetello, Camaiore e Altopascio, oltre che nella simbolicamente importantissima Stazzema.
È lungo la costa tirrenica che gli attivisti di Beppe Grillo hanno raccolto i maggiori successi. A Carrara, nella città  del marmo e dei suoi cavatori, di fortissima tradizione anarchica, il Movimento 5 Stelle con il suo 31,5% supera di un punto un Pd in accentuata flessione, elegge due senatrici e fa un balzo in avanti del 18% rispetto alle elezioni comunali di un anno fa, dove pure aveva eletto un suo rappresentante. Nella vicina Massa il voto per le comunali sarà  a maggio, fra soli tre mesi, e qui non solo il movimento di Grillo è la prima forza con il 29,5%, è anche a soli cinque punti dalla coalizione con cui il Pd si è presentato alle politiche, con la destra berlusconiana che pur fortemente ridotta rischia di diventare ago della bilancia nel caso di un assai probabile ballottaggio.
Situazione analoga a Viareggio, altro comune dove ci si appresta al voto amministrativo: qui il 5 Stelle è il primo partito con il 29% ed è ad appena due punti percentuali dalla coalizione di centrosinistra, mentre la destra che aveva vinto le scorse comunali mantiene un suo radicamento e potrebbe risultare decisiva al secondo turno. Perfino a Pisa la comunque forte coalizione di centrosinistra non raggiunge il 50%, e il 5 Stelle che pure non è andato oltre il 22% è diventata la seconda forza cittadina, superando il Pdl. Anche sotto la torre pendente si voterà  alla fine di maggio, e seppur molto ridotte ci sono le possibilità  di un ballottaggio fra il sindaco uscente Filippeschi e una rappresentante del movimento grillino. A Livorno invece si voterà  l’anno prossimo, ma hanno già  fatto scalpore i risultati delle politiche che hanno visto il Pd in calo di ben 14 punti percentuali rispetto al 2008. Mentre il M5S raccoglie il 27% e, con la destra labronica in caduta libera, si accredita come un concorrente assai temibile per la guida di una città  che sta soffrendo oltremodo la crisi economica.
Proprio i sempre più drammatici effetti della crisi, che è particolarmente sentita lungo la costa toscana, hanno fatto da moltiplicatore per i 5 Stelle, considerati come l’ideale contenitore di una protesta sociale sempre più diffusa. Di scuola il caso di Orbetello, dove il Movimento diventa il primo partito grazie al 30% raccolto nelle zone alluvionate dello scorso autunno, dove forte è la disaffezione verso le amministrazioni ritenute, a torto o a ragione, incapaci di rispondere alle esigenze della popolazione. Ma anche a Grosseto, considerata per anni come una delle città  più dinamiche della Toscana, almeno alla Camera il Movimento di Grillo supera il Pd e conquista una leadership che appena dodici mesi fa era semplicemente inimmaginabile.

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