Ok al salva-liste in una settimana ma per l’anticorruzione 1400 giorni
ROMA — Un Parlamento «defraudato » del suo potere legislativo, costretto a inseguire l’agenda del governo e sempre più pressato dai voti di fiducia. E’ la fotografia fornita da Openpolis nel rapporto ‘Camere Aperte 2013’, utile a fare il punto sulla sedicesima legislatura ormai agli sgoccioli.
LEGGI LEPRE E LUMACA
E’ la speciale classifica dei provvedimenti più veloci e più lenti approvati dalle Camere. La turbo legge della legislatura – 6 giorni per il via libera – è stata quella utile ad abbinare referendum e ballottaggi del 2009. Al secondo
posto spicca il provvedimento salva liste per le Regionali del 2010 (7 giorni). Seguono il Salva Italia del governo Monti (16) e il Lodo Alfano (20). A distinguersi invece per lentezza è stata la legge anticorruzione: ben 1.456 giorni per licenziarla. Ma hano faticato parecchio anche quella sul contrasto all’usura (1.357) e quella sul riconoscimento dei figli naturali (1.259).
PARLAMENTO E GOVERNO
Lo strapotere dell’esecutivo nell’attività legislativa è tendenza costante da alcune legislature. Nella sedicesima appena trascorsa si è accentuata. Delle 387 leggi approvate, ben 297 sono di origine governativa (e con un iter medio di 130 giorni) e solo 90 quelle parlamentari (600 giorni in media). Con il governo Berlusconi il peso dell’esecutivo nella produzione legislativa è stato dell’80%, con Monti del 68%.
FIDUCIE E INTERROGAZIONI
Il governo Berlusconi ha approvato 16 leggi ogni cento ricorrendo alla fiducia, mentre con Monti la cifra si è quasi triplicata: 44% di provvedimenti licenziati con questo strumento. Poca attenzione invece è stata riservata alle interrogazioni e alle interpellanze. Se il governo Berlusconi ha risposto poco (39%), l’esecutivo di Monti ha fatto decisamente peggio (29%).
ORE DI SEDUTA
Sommando le ore di commissioni e Aula della Camera si nota un calo costante. Si passa dalle 3.279 ore del 2008 alle 1.995 del 2012. Tendenza inversa al Senato: 1.387 nel 2008, fino ad arrivare nel 2012 a 2.717 ore.
ASSENTEISTI
Al Senato il recordman è Giovanni Pistorio (Mpa): ha saltato il 65,3% delle sedute. Lo insegue Domenico Nania (Pdl), 64,5%. A Palazzo Madama i senatori più presenti sono stati Cristiano De Eccher (Pdl) con il 99,9% di presenze e Achille Totaro (Fratelli d’Italia), 99,8%. Il migliore alla Camera è stato Remigio Ceroni (Pdl), presente al 99,88% delle sedute, e Giorgio Lainati con il 99,84%. I più assenti: Antonio Gaglione (91,7%) e Niccolò Ghedini (81,2%). Openpolis fornisce anche una speciale classifica dei parlamentari che assentandosi hanno salvato il governo Berlusconi. Al primo posto c’è Pier Luigi Bersani, non presente a 2.313 voti, al terzo Antonio Di Pietro con 2.025 voti.
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