Napolitano ai partiti: dopo le urne tornate a occuparvi dei problemi
Poi però, davanti alla platea di imprenditori e personalità dell’economia nazionale in attesa di un suo intervento nel Salone dei corazzieri, decide di prendere la parola lo stesso. Per un appello che sente di poter fare, volando sopra le asprezze del dibattito pubblico in corso. Dice il presidente, a mo’ di preambolo: «Ho vissuto troppe campagne elettorali nel corso dei decenni per non rendermi conto di quali logiche finiscano fatalmente per prevalere: logiche di scontro più che di confronto, tali talvolta da impedire attenzione a problemi e proposte». Anche ai suggerimenti avanzati da Confindustria e da diverse organizzazioni sindacali e del lavoro di cui, spiega, «abbiamo appena sentito un riferimento» nell’incontro al Quirinale. Un patrimonio di idee per il momento archiviato, puntualizza senza scandalizzarsi. Insomma, «se ne è tenuto conto come se ne può tenere conto — forse sono un po’ fatalista — in un’accesa battaglia elettorale». Cioè molto poco. Tuttavia, aggiunge, «l’importante è che, finita questa fase vitale per un sistema democratico come il nostro, se ne esca… E, se per caso si fosse annebbiata nel corso di queste settimane, si ristabilisca al più presto piena consapevolezza dei problemi da affrontare, delle proposte in campo e direi, guardando insieme, delle difficoltà e delle potenzialità che sono grandi e ci danno fiducia nel futuro del nostro Paese». È un nuovo capitolo della strategia del pungolo nella quale il capo dello Stato si esercita da sempre. Anche quando i suoi avvertimenti sembrano condannati al destino di un messaggio in bottiglia, che non si sa chi e quando raccoglierà , come succede in questa vigilia di voto che è poi vigilia di una fase politica nuova. Ma se i partiti sono troppo concentrati sulla sfida delle urne per concentrarsi sul futuro, chi sta invece sul fronte del lavoro è sensibilissimo ai richiami del Quirinale. E li giudica preziosi, come si è visto da certi entusiasmi di ieri alla «Giornata della Qualità Italia». Dove Napolitano si è congedato con un cenno personale: «Sono appena rientrato da una missione negli Stati Uniti, dovuta alla generosità di un invito rivoltomi a conclusione del mio settennato, e devo dire che sono tornato con un messaggio che mi sento di trasmettervi, di serenità e di fiducia nei confronti dell’Italia. E se ha serenità e fiducia nei confronti dell’Italia un grande Paese, e il nostro più grande alleato e amico, come gli Stati Uniti d’America, possiamo trarne conforto noi stessi e motivo di ottimismo».
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