«Pesano Mps e promesse elettorali»

by Sergio Segio | 5 Febbraio 2013 7:46

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ROMA — «Il Wall Street Journal? Non mi sembra che abbia fatto il mio nome… Io sono l’unico politico che ha titolo per essere creduto quando fa le promesse». Il mondo torna a puntare gli occhi sull’Italia, l’autorevole quotidiano economico statunitense addossa all’ex premier una buona dose di responsabilità  per il crollo di Piazza Affari e l’impennata dello spread, ma Silvio Berlusconi respinge le accuse. «La borsa va giù per il grosso scandalo del Monte dei Paschi di Siena», è la tesi del Cavaliere.
Eppure anche il Financial Times lega le turbolenze registrate nei mercati alle «preoccupazioni» degli investitori per la corsa di Berlusconi, che nei sondaggi sta accorciando la distanza con il centrosinistra. Gli analisti del quotidiano finanziario temono che dalle urne non esca un chiaro vincitore e prospettano un’Italia ad alto rischio di ingovernabilità . Altrettanto esplicita l’analisi del Wsj, che dedica al tonfo della borsa italiana un ampio approfondimento online da cui trapela il timore che, se il Cavaliere dovesse tornare al potere, il nostro Paese possa deviare dal cammino del rigore: «Berlusconi, che sta avanzando nei sondaggi, ha promesso di abbassare le tasse se eletto. In molti temono che ciò lasci intuire che il Paese possa mettere pressione sui conti…». Tra le cause dell’improvvisa crisi dei mercati il Wsj indica anche la «corruzione politica» in Spagna e, per l’Italia, lo scandalo Mps e l’inchiesta penale della procura di Trani sul trading dei derivati. Ma è sulle promesse di Berlusconi che gli analisti concentrano le maggiori attenzioni, convinti che l’idea di restituire l’Imu rappresenti una «minaccia al programma di austerità ». Renato Brunetta, la mente della proposta «choc», respinge con veemenza le accuse e se la prende col capo del governo, che in mattinata aveva alluso alle possibili «increspature» dello spread causate dall’avversario. «Abbiamo già  subito una volta il grande imbroglio dello spread — attacca Brunetta — Non saremo così stupidi da cascarci di nuovo». L’ex ministro accusa Monti di fare un «gioco sporco e logoro» riprendendo dall’estero «notizie di terza mano» e «denigrando» l’immagine dell’Italia: «A furia di gettare benzina sul fuoco e dire che se torna Berlusconi lo spread sale, sta convincendo i mercati. Vergogna!». Le tesi di Wsj e Financial Times piacciono invece al Pd. Il responsabile economico, Stefano Fassina, pensa che l’«uscita di Berlusconi, assolutamente priva di copertura, abbia contribuito alla caduta della borsa e alla risalita dello spread». E l’onorevole Francesco Boccia dice che con le sue «promesse impossibili Berlusconi rischia di vanificare le riforme strutturali fatte». Il coordinatore delle commissioni economiche del Pd racconta di aver letto il rapporto riservato di Nomura, nel quale si evidenziano «le preoccupazioni degli investitori istituzionali sull’Italia, dovute al caos in cui rischiano di gettarla i populisti Berlusconi e Grillo».
E se Berlusconi scarica il peso della crisi sul Monte dei Paschi, Anna Finocchiaro stoppa il «tentativo penoso» del Cavaliere e sostiene che sono «le sue promesse non realizzabili» a determinare le incertezze: «L’unica lampante certezza è che all’Italia serve un governo stabile».

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