L’Imu fa il pieno: 24 miliardi 4 dalla prima casa, 225 euro a testa

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ROMA — E’ boom del gettito Imu che arriva a lambire i 24 miliardi: per la precisione 23,7 miliardi, circa 1,2 miliardi più del previsto. Sale anche il gettito limitato alla prima casa: i maggiori centri studi davano 3,7 miliardi fino a pochi giorni fa, ma gli incassi hanno raggiunto i 4 miliardi. Solo un quarto delle abitazioni principali risulta esente.
In totale l’operazione Imu ha coinvolto durante l’anno passato 25,8 milioni di contribuenti (17,8 per la sola prima casa). Il versamento medio è stato di 918 euro, incluso però anche quanto pagato dalle grandi aziende, mentre per la prima casa sono stati versati in media 225 euro. Oltre un quarto del gettito Imu derivante dalle manovre deliberate dai Comuni proviene da cinque grandi città  (Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli): un caro metropoli con importi medi dei versamenti che vanno dai 917 euro di Roma ai 585 di Napoli. Polemica l’Anci: «Il gettito è aumentato perché, visti i tagli, abbiamo dovuto aumentare le aliquote: alle nostre casse manca comunque un miliardo », ha detto il presidente Graziano Delrio.
Il ministero dell’Economia ha diffuso ieri tutti i dati sul gettito dell’imposta. A presentarli è stato il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, che ha sottolineato come «nonostante una campagna mediatica che incentivava alla rivolta fiscale non c’è stata nessuna fuga dall’Imu: i dati ci confortano, abbiamo preso quanto ipotizzato ». «La grande massa dei contribuenti ha capito che era un sacrificio da fare», ha precisato il sottosegretario Ceriani. «Con l’Imu — ha aggiunto — l’Italia riallinea il peso della tassa sulla proprietà  alla media Ocse: si è passati dallo 0,6 per cento del Pil a circa l’1,2 per cento, rispetto all’1,1 della media dei Paesi».
Tra i tartassati dell’Imu ci sono le imprese. Secondo i dati forniti ieri dal Tesoro, le imprese hanno pagato un conto abbastanza salato: 6,3 miliardi, con una media di 9.313 euro ciascuna. Per la Cgia di Mestre le imprese hanno subìto un aumento medio fino al 154 per cento rispetto a quanto pagavano di Ici. La conferma viene dagli importi medi dei versamenti effettuati dalle varie categorie economiche nel 2012. Gli albergatori hanno versato 11.429 euro; la grande distribuzione 7.325, il settore industriale 5.786; il piccolo imprenditore 3.352; il libero professionista 1.835; il commerciante 894; l’artigiano 700.
Pressano per una riduzione dell’Imu le associazioni dei consumatori. I dati sull’Imu diffusi dal ministero dell’Economia, afferma il Codacons in una nota, «dimostrano che i Comuni hanno maggiorato l’imposta municipale sulla prima casa solo di 600 milioni rispetto alle previsioni iniziali preferendo fare cassa sulla seconde abitazioni ». Questo significa — spiega l’associazione dei consumatori — che c’è tutto lo spazio, senza compromettere i bilanci comunali, per ridurre la tassazione sulla prima casa, abbassando l’aliquota base e controbilanciando la riduzione di gettito con l’introduzione di una nuova aliquota per le case sfitte e le terze case, rendendo più progressiva l’imposta».


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