by Sergio Segio | 2 Febbraio 2013 7:51
Ci sono tre agenti sotto processo, per questa morte.
Giovanardi parla dai microfoni di Radio24 e spara a zero, prendendosela con Ilaria, la sorella di Stefano, candidata nelle liste di Rivoluzione civile: «Non condivido la campagna portata avanti dalla sorella e dall’estrema sinistra per criminalizzare gli agenti di custodia. Questo è il significato della sua candidatura. Come succede sempre in Italia, su fatti come questi si costruisce una carriera politica e la sorella è diventata capolista di un partito». Ilaria Cucchi non vorrebbe replicare: «Giovanardi sta continuando a rinnovare il dolore dei miei genitori. Vorrei far calare un velo di silenzio». Ma non è possibile.
La polemica di Carlo Giovanardi andrà avanti per tutta la giornata, rimbalzando sulle agenzie, con colpi che aumentano ora dopo ora. Ilaria non può più trattenersi: «Giovanardi va a caccia dei morti per catturare l’attenzione dei vivi. Accetto qualsiasi critica su di me, ma non su mio fratello, che non c’è più e non può difendersi». Ilaria Cucchi e Carlo Giovanardi sono candidati nella stessa regione, l’Emilia-Romagna.
Rilancia Giovanardi: «Tre poveri agenti di custodia sono massacrati da quattro anni perché è stato detto che Stefano Cucchi è stato massacrato di botte». Risponde la sorella di Stefano: «Io voglio arrivare alla promulgazione della legge sulla tortura e di tutte le altre norme che possono tutelare i diritti civili degli ultimi di questa società ».
Sullo sfondo di questo triste ping pong tante le reazioni, tutte contro le polemiche di Giovanardi. Arrivano da sinistra, certo, ma dal Pdl o dalla destra in generale non c’è una voce che difenda l’ex sottosegretario del governo Berlusconi. Anzi, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), attacca: «Incredibili le parole di Giovanardi. Rispetto per una giovane vita spezzata. L’Italia chiede verità e giustizia».
Dall’altra parte, invece, si levano forti le voci del leader di Sel Nichi Vendola, del vice coordinatore di Fli Fabio Granata, del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, della deputata del Pd (ora candidata al Senato) Paola Concia, del cofondatore di Centro democratico – diritti e libertà Massimo Donadi, del leader dei Verdi Angelo Bonelli, ma anche del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, fra gli ispiratori della lista Rivoluzione civile e dello stesso Antonio Ingroia, lì dove Ilaria si è candidata per un seggio a Montecitorio.
Ripetono un po’ tutti la stessa cosa, parlano come avessero un’unica voce: le parole di Carlo Giovanardi sono scandalose, non degne di un Paese civile, non si specula su una morte, per lo più così triste e dolorosa.
Ilaria Cucchi, intanto, non ha avuto dubbi: ha chiamato un avvocato e gli ha dato mandato di agire contro Carlo Giovanardi. In tutte le forme possibili.
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