Le tecnologie, la rete, la libertà e lo sviluppo
Tutti i candidati usano gli strumenti della rete per fare propaganda e farsi conoscere. Eppure spesso sono gli stessi che non hanno saputo, voluto, difendere la rete dagli attacchi della censura. Incapaci di immaginare il potenziale liberatorio delle tecnologie per produrre innovazione sociale e politica. E non si vede nessun candidato capace di rappresentare concretamente le istanze che vengono dalla rete – trasparenza e partecipazione – o che garantisca con la propria condotta le proposte che fa sull’innovazione tecnologica, lo sviluppo economico, la qualità della vita. Coerenza zero. Non basta il wi-fi gratuito. Non basta l’open source in tre regioni, non bastano le (finte) primarie online. Non basta impaginare un programma elettorale su Internet se scritto in stanze chiuse.
Per noi, per quelli che pensano che il digitale sia il linguaggio dell’innovazione e che Internet sia la cifra della modernità e strumento di emancipazione, non può bastare. Per liberare il potenziale delle reti e del digitale per creare lavoro buono, per migliorare la qualità dell’amministrazione pubblica, per ampliare gli spazi della democrazia, per fare informazione libera, per reagire efficacemente alla crisi economica, ci vuole un pensiero, una visione. E la consapevolezza che regole, attitudini, talento e singole progettualità vanno immaginati insieme.
Per questo mi sono candidato. La regione ha competenze molte importanti sul tema delle comunicazioni elettroniche, dalle radiofrequenze alla banda larga passando per l’agenda digitale. Su queste competenze ha finora latitato. Ma sono al centro del mio programma, che è visibile e modificabile da tutti sul dominio www.openlazio.it. Chiunque, può inserire idee e proposte per «aprire» il Lazio alla partecipazione. La mia candidatura è un progetto collettivo. Ho delle idee molto precise di quello che va fatto subito nella regione Lazio e perciò abbiamo creato «Lazioleaks», un sistema anonimo e sicuro come Wikileaks per denunciare il malaffare di burocrati, politici e imprenditori corrotti. E su openlazio.it pubblicheremo dati, notizie e informazioni che la burocrazia, a monito del suo potere, nasconde.
Questi in sintesi i motivi per cui ho accettato di candidarmi come indipendente nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà nel Lazio per Zingaretti presidente. Mi sono candidato con l’ambizione di recuperare il voto dei delusi, degli indifferenti, della sinistra smarrita, e per fare più forte la coalizione che a livello regionale e nazionale lega Sel al Pd. Solo una sinistra che si candida a governare che abbia un patto programmatico serio e duraturo potrà impedirci di cadere nell’abbraccio dei centristi.
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