La restituzione dell’Imu attira il 4% degli indecisi

Loading

Le proposte di Silvio Berlusconi in ordine alla restituzione «in contanti» dell’Imu sulla prima casa e alla possibilità  di un nuovo condono fiscale hanno scosso il mondo politico e suscitato l’immediata reazione negativa dei mercati. Come era forse ovvio, l’idea del Cavaliere è stata fortemente criticata dalle altre forze politiche: c’è chi l’ha giudicata impossibile, chi addirittura ridicola e chi, infine, ha ricordato il mancato rispetto delle promesse avanzate negli ultimi anni. Ma che ne pensano gli italiani? Qual è la loro reazione di fronte a una idea, nelle parole di Berlusconi, così «scioccante»?
C’è da dire, anzitutto, che tutti — o quasi — gli italiani ne hanno sentito parlare: solo il 4% dichiara di essere all’oscuro della proposta. Ma la maggioranza esprime scetticismo: quasi 6 italiani su 10 (57%) manifestano un giudizio negativo sull’idea del Cavaliere. Più di un terzo (38%) è tuttavia del parere opposto, esprimendo una valutazione «molto» (12%) o «abbastanza» (26%) positiva sulla possibilità  di restituzione dell’Imu.
È di particolare interesse, dato il suo rilievo, anche l’opinione che emerge dalla rete. Una accurata e innovativa analisi su tutti i tweet pubblicati riguardo alla proposta di Berlusconi (coordinata da Voices from the Blogs e Ispo Click) mostra come nel web il numero dei favorevoli sia tendenzialmente ancora inferiore: solo poco meno di 1 navigatore su 5 (19%) esprime un giudizio positivo sulla proposta. In particolare, il 7% ritiene che «manterrà  la promessa» e il 5% suggerisce che venga finanziata con i tagli alla spesa. Sul fronte opposto, il 55% la definisce senz’altro «poco credibile». C’è anche molta perplessità  sulla capacità  di Berlusconi di mantenere la promessa: solo il 6% ritiene che lo farà .
Anche nell’insieme della popolazione — non solo nel «popolo del web» — si manifesta l’idea che la proposta non sia realizzabile: il 72% la ritiene «non credibile», a fronte del 24% che esprime un parere opposto. Va rilevato tuttavia che il quadro che emerge considerando il solo elettorato sin qui acquisito dal Pdl (che, anche a seguito della proposta, ha visto un incremento di circa 2 punti, riducendo la distanza dal centrosinistra che, tuttavia, continua a mantenere la maggioranza dei consensi) è del tutto opposto e che lo scetticismo non è condiviso. Tra i votanti per Berlusconi, il 90% risulta favorevole alla sua idea e solo il 6% contrario. Ancora, tra l’elettorato del Pdl, l’80% definisce la proposta come «credibile», anche se un 16% è del parere opposto.
Il dato più interessante riguarda tuttavia l’opinione del vero target della comunicazione del Pdl e della proposta del Cavaliere: chi si dichiara tuttora indeciso al voto. Anche qui si riproduce lo scetticismo: il 59% giudica l’idea in modo negativo. Ma quasi un terzo, il 32%, la vede positivamente. Come si è detto, è proprio la quota di indecisi al voto, che però approva l’idea di Berlusconi, a costituire l’oggetto delle sue mire: si tratta di circa 2-3 milioni di elettori, spesso provenienti dal centrodestra, parte dei quali spera di riconquistare grazie alla sua idea. Ma, occorre ricordare, gli indecisi sono spesso anche attratti dall’astensione: non è detto che il favore al progetto di Berlusconi rappresenti un motivo sufficiente per spingerli alle urne. Richiesti direttamente se la proposta del Cavaliere li avrebbe portati a prendere maggiormente in considerazione il voto per il Pdl, solo il 4% degli attuali indecisi (escluso quindi chi ha già  formato in questi giorni la propria opzione, anche a seguito della proposta di Berlusconi) risponde positivamente.
In definitiva, la proposta del leader del Pdl è stata accolta con perplessità  dalla maggior parte dell’elettorato. Ma ha colpito positivamente una porzione degli indecisi, ciò che era il primo scopo del Cavaliere, riuscendo a portare oggi a votare per il Pdl una parte di quanti ieri erano ancora tentennanti. In più, diversi, tra quanti sono oggi rimasti ancora indecisi, sono stati colpiti dalla proposta, senza essere, tuttavia, persuasi totalmente a optare per Berlusconi. C’è da aspettarsi, nelle prossime settimane, una nuova mossa del Cavaliere per provare a convincerli davvero.


Related Articles

TUTTO COME PRIMA? EPPURE BASTA POCO

Loading

Rischia di essere malinconico, il ventennale di Mani Pulite. Non che si dovesse festeggiare un’operazione giudiziaria dalle conseguenze politiche tanto devastanti.

Vendola e Di Pietro in piazza “Non basta il nuovo Ulivo le primarie per l’alternativa”

Loading

Festeggiata la raccolta delle firme referendarie. Duro attacco a Bersani. Secondo gli organizzatori sono arrivate a Piazza Navona oltre dieci mila persona 

Il dilemma del Professore

Loading

  LA SECONDA Repubblica è finita, ma non del tutto. Il leader che l’ha inventata e guidata, per quasi vent’anni, è ancora lì. Silvio Berlusconi. Non si decide a uscire di scena. Per il bene del Paese. E, in primo luogo, «per i miei interessi», come ha esplicitamente affermato negli scorsi giorni. Da ciò la difficoltà  di costruire una democrazia “normale”, fondata sull’alternanza possibile.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment