In 369 mila al lavoro Un seggio costa 6 mila euro

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ROMA — Oltre 60 mila sezioni, 138 mila urne, 133 milioni di schede: la macchina elettorale del Viminale si è messa in moto ieri pomeriggio alle 16 quando i presidenti delle sezioni hanno avviato, ciascuno insieme al proprio segretario e ai quattro scrutatori assegnati, le operazioni per autenticare le schede e preparare i documenti e le urne per le votazioni.
I seggi «che volano»
Sono 61.597 le sezioni elettorali sparse sul territorio nazionale: tra queste, ci sono anche 595 sezioni ospedaliere, istituite nei nosocomi e nelle case di cura con almeno 200 posti letto; i 1.620 seggi speciali, allestiti presso gli ospedali e le cliniche con almeno 100 e fino a 199 letti, oppure nelle carceri; e i 3.290 seggi cosiddetti volanti, cioè quelli che raccolgono i voti nelle case di cura con meno di 100 letti. Infine ci sono anche i seggi, ma solo simbolici, aperti in 24 città  estere dagli studenti Erasmus che non potranno votare. Una curiosità : ogni seggio ha a disposizione sei matite, per un totale di 369.582, cioè quante sono le persone impiegate all’interno dei seggi.
Entrate e uscite
Ogni presidente percepisce, come compenso per due giorni e mezzo di lavoro (sempre che lo spoglio si concluda lunedì sera), 187 euro. Una cifra che viene ritoccata all’insù (224 euro) se nel seggio si vota, oltre che per le Politiche, anche per le Regionali, come succede in Lazio, Lombardia e Molise: in questo caso lo scrutinio delle schede prosegue infatti a partire dalle 14 di martedì. Lo scrutatore e il segretario invece guadagnano normalmente 145 euro, che diventano 170 nel caso di doppio voto. Ogni sezione, secondo i calcoli del ministero dell’Interno, costa 6.315 euro. Ma per le elezioni lavorano anche le forze dell’ordine, impegnate a garantire sicurezza: 21.154 poliziotti, 21.154 carabinieri, 11.526 finanzieri, 3.268 forestali, 300 poliziotti penitenziari, 3.638 vigili urbani, 585 poliziotti provinciali.
Tra ordine pubblico e spese vive, alla fine quanto ci costano le elezioni? Considerando anche quanto si spenderà  per le elezioni amministrative in primavera, si arriva a 389 milioni.
Voto con lo sconto
Per chi avesse ancora dubbi se aderire o meno all’invito del ministro Cancellieri, il Viminale ricorda tutte le convenzioni e gli sconti che ci sono per gli elettori che devono rientrare nelle proprie città  di residenza per votare. Si viaggia in auto? Il pedaggio in autostrada è gratuito. In treno? Chi risiede in Italia può comprare un biglietto di andata e ritorno in seconda classe con il 60% di sconto sulle tariffe regionali e con il 70% sul prezzo base previsto per i treni del servizio nazionale. In aereo? Alitalia e Blue Panorama offrono tagli del 40%, con un rimborso non superiore ai 40 euro. I residenti all’estero possono contare invece sulla tariffa agevolata, «Italian elector», con validità  due mesi. E ci sono sconti anche per chi si sposta in mare: 60% in meno sulla tariffa ordinaria sia in prima che in seconda classe.
Occhio alla tessera
È la tessera elettorale, ovviamente, indispensabile, insiema ad un documento di identità  valido, per votare. Chi non la trova può chiederne una copia agli uffici comunali, che resteranno aperti oggi e domani per tutta la durata delle operazioni di voto, stasera quindi fino alle 22 e domani fino alle 15. Il Viminale invita gli elettori a verificare quanto prima se sono in possesso della tessera, per evitare code agli uffici.
Gli aspiranti parlamentari
Questa sarà  un’elezione dai «grandi» numeri: le liste presentate nelle varie circoscrizioni del territorio nazionale sono complessivamente 72, all’estero 13. Al Senato ci sono 5.275 candidati, di cui 1.510 donne. A questi vanno aggiunti i 67 (tra cui 11 donne) candidati per la circoscrizione estera. Per le elezioni alla Camera ci sono 10.770 persone in lizza, tra cui 3.179 donne. Nella circoscrizione estera alla Camera invece sono in 160, di cui 40 donne. L’aspirante senatore più giovane è Michele Mosca, nato a Biella l’11 febbraio del 1973, militante della Lega Nord per il Piemonte. Il più anziano è Italo Tassinari, classe 1919, che si candida per Fratelli d’Italia in Veneto a 94 anni compiuti. Appena di qualche mese più giovane il più «grande» candidato che si presenta alla Camera dei deputati: Onofrio Crupi, anche lui classe 1919, che per la Fiamma Tricolore è in corsa nel collegio Sicilia 2. Il più giovane aspirante deputato ha 25 anni: si chiama Riccardo Boggio Marzet, di Futuro e libertà , è nel collegio Piemonte 1.


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