Il Welfare dei grillini: un tetto alle maxi pensioni

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MILANO — La priorità  non è abolire l’Imu (42,77%), ma istituire un tetto pensionistico massimo di 5 mila euro lordi mensili (68,69%) e ripristinare i soldi tagliati per scuola e sanità  (62,32%). È la ricetta del welfare per i Cinque Stelle secondo quanto emerge dai risultati di un sondaggio lanciato sul blog di Beppe Grillo. Sessantamila risposte per stabilire tra una decina di punti del programma del movimento quali siano «i più importanti per lo sviluppo dello stato sociale». Tra i risultati, qualche sorpresa. Agli ultimi posti, la cancellazione della legge sugli esodati (15,8%) e leggi per una maggiore tutela della sicurezza sul lavoro (17,31%). Navigano nel mezzo delle preferenze alcuni cavalli di battaglia della campagna elettorale come il reddito di cittadinanza (48,19%) o l’impignorabilità  della prima casa (43,76%). In realtà  le proposte grilline in tema di welfare sono più articolate. Sul blog, nel programma, tra gli altri punti c’è l’abolizione della legge Biagi e l’introduzione della responsabilità  degli istituti finanziari sui prodotti proposti «con una compartecipazione alle eventuali perdite». Ancora più dettagliato è lo spaccato che viene descritto dal Movimento piemontese che traccia — nel numero speciale per le Politiche del giornale dei Cinque Stelle locale — l’intero programma in ogni materia. «Si tratta di un approfondimento delle linee guida presenti sul sito di Grillo, che rimangono l’unica fonte ufficiale», fanno sapere dallo staff di Palazzo Lascaris. Leggendo vi si rintracciano molti punti già  enunciati da Grillo: chiusura di Equitalia, incentivi per il microcredito, ripensamento dell’Irap. Scorrendo oltre si ipotizza la semplificazione delle tipologie contrattuali e una riforma delle pensioni con distinzione tra lavori usuranti e non. Tra gli altri punti salienti, separare le carriere dei medici pubblici e privati e stop alla costruzione delle «grandi opere inutili».
Ma l’economia resta il tema cardine della campagna elettorale. Ieri Grillo su Twitter ha attaccato il redditometro: «Io devo dimostrare come spendo i miei soldi? Scherziamo? Tu devi dimostrare come spendi i miei soldi». Sempre ieri, il leader ha celebrato con un post gli 8 anni del suo sito: «Il blog è come un treno. Un treno senza una destinazione finale e che nessuno sa bene da dove sia partito. Alle stazioni c’è chi sale e chi scende. Vediamo dove porta sto treno. Vediamo qual è la sua destinazione finale». «Come faccio a parlare con il macchinista? Lui sì potrebbe sapere dove sta andando il treno. Ma non si può — continua Grillo —. Le carrozze non comunicano con la motrice. E quell’interfono che annuncia solo la prossima stazione. Mai un capolinea. Oppure un marcia indietro. Non può. Sempre sulle sue rotaie».
Intanto, sale l’aspettativa in vista del comizio che il leader Cinque Stelle terrà  domani a Bologna, città  degli «ex dissidenti» Giovanni Favia e Federica Salsi. Proprio quest’ultima ha annunciato che non sarà  in piazza: «Non vedo perché dovrei andare dato che non faccio parte del M5S. Tanto più non ho motivo di andare ad ascoltare le sue balle».


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