Il Papa si è dimesso, non succedeva da 600 anni

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«E’ uno scherzo» E’ stata la reazione più diffusa, e più naturale di tutti. E poi: «Un Papa non può dimettersi». Tranne che nelle fiction, nei romanzi o nei film come quello di Nanni Moretti.

Invece è vero. Papa Benedetto XVI ha annunciato, in latino, durante il Concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto la sua decisione di lasciare il soglio di Pietro già  dal prossimo 28 febbraio prossimo «per il bene della Chiesa».

«Carissimi Fratelli», ha detto il Papa ai cardinali che non si aspettavano un tale annuncio, «vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età  avanzata, non sono piu’ adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino».

«Sono ben consapevole», ha aggiunto, «che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità  di amministrare bene il ministero a me affidato».

L’annuncio è stato appunto in latino, e lo stesso portavoce della Santa Sede padre Lombardi ha ammesso che non tutti i cardinali hanno capito subito che cosa fosse successo. Era invece già  stato informato in precedenza Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio.

Secondo padre Lombardi – che ha tenuto una conferenza stampa in Vaticano poco dopo l’annuncio del papa – «non ci sono rischi di confusione e di divisioni, Benedetto XVI cesserà  completamente dalle sue funzioni» e Ratzinger non avrà  più alcun ruolo ufficiale nella Chiesa». Il portavoce ha aggiunto che «il senso della misura e la discrezione di Ratzinger fanno escludere qualsiasi interferenza o atteggiamento che possa mettere a disagio il suo successore», sarebbe «un comportamento del tutto alieno dal suo carattere e dal suo stile».

Lombardi ha anche smentito che il Papa uscente sia «depresso», così com’era stato ipotizzato in una domanda in conferenza stampa: «Sua Santità  non avrebbe mai lasciato il suo gregge in un momento difficile: ha ritenuto al contrario che questo potesse essere un momento in cui la sua decisione possa essere recepita positivamente nella Chiesa».

Secondo il portavoce, Ratzinger «dedicherà  l’ultima parte della sua vita alla preghiera, allo studio, alla riflessione e alla scrittura». Ratzinger, che dovrebbe stabilirsi in un monastero di clausura a Castel Gandolfo, vive a Roma dal 1982, quando Giovanni Paolo II lo chiamò in Vaticano dalla Germania (era arcivescovo di Monaco e Frisinga dal 1977).

Avendo superato gli ottant’anni, l’ex pontefice non farà  nemmeno parte del nuovo e delicatissimo Conclave che dovrebbe tenersi già  a marzo (per la precisione, ne compirà  86 anni il prossimo 16 aprile).

Il suo pontificato era iniziato il 19 aprile 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II.

Da un punto di vista legale, il codice di diritto canonico prevede espressamente che un Papa possa «rinunciare al proprio ufficio». In questo caso si richiede che «la rinuncia sia fatta liberamente e sia debitamente manifestata».

Dopo le dimissioni di un Papa subentra un periodo di vacanza della Sede apostolica. 

Questa evenienza si è verificata varie volte nel corso della storia e almeno cinque furono i Papi che diedero le dimissioni: Ponziano nel 235, Giovanni XVIII nel 1009, Benedetto IX nel 1045, Celestino V nel 1294 (il più famoso, citato anche da Dante nella ‘Divina Commedia’) e, ultimo, il veneziano Angelo Correr (Gregorio XII) nel 1415 che trascorse il resto della sua vita, due anni, in una tranquilla oscurità  ad Ancona.


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