I piani di Washington per far cadere Chà¡vez

Loading

Una grossa parte del materiale segreto riguarda l’America latina e in special modo il Venezuela. Dal 2006 al 2010, almeno due compagnie straniere hanno orchestrato la campagna elettorale dell’opposizione a Hugo Chà¡vez e hanno diretto le azioni intraprese dai gruppi antichavisti per far cadere il governo.
I documenti, relativi a un periodo che va da luglio 2004 al dicembre del 2011, mostrano le strategie puntigliosamente messe in campo dalle imprese Stratfor e Canvas sul modello delle «rivoluzioni colorate» inaugurate in Serbia nel 2000. Un rapporto di Canvas, realizzato nel 2010 e intitolato «Analisi della situazione in Venezuela», ripropone infatti la stessa strategia messa in campo con successo in Serbia dal movimento giovanile Otpor. Appoggiate dalla Cia, le proteste dei movimenti «arancioni» portarono alla caduta di Slodoban Milosevic, ma non hanno attecchito in Venezuela, dove pur è comparso per un po’ il simbolo di Otpor.
La Stratfor ha analizzato molti aspetti della società  venezuelana e delle forze in campo, sia di governo che di opposizione. Si è concentrata in particolare sul ruolo delle multinazionali che hanno interesse a investire nello stato bolivariano in campo energetico, nel petrolchimico e soprattutto in quello petrolifero. Ha esamitato le relazioni e i progetti del Venezuela con Cuba, Cina, Russia e Iran e stilato proiezioni economiche e finanziarie. In tutti i documenti si evidenzia l’accanimento della Cia contro il nuovo corso del Venezuela e degli altri paesi progressisti in America latina.
Anche di recente, Washington è tornata ad esprimersi sulla situazione politica creatasi in Venezuela a seguito della malattia di Chà¡vez: contro la decisione del Tribunal Supremo de Justicia (Tsj) che ha ratificato quella del Parlamento e ha considerato l’assenza del presidente (che non ha potuto assumere l’incarico del nuovo mandato, il 10 gennaio) solo temporanea. Alcuni studenti di opposizione si sono incatenati davanti all’ambasciata cubana a Caracas e minacciano altre proteste.


Related Articles

Ungheria in piazza contro la nuova «legge schiavitù» di Orbán

Loading

Visegrad. Voluta dal premier Orbán alza fino a 400 le ore di straordinario annue. I sindacati: «Un regalo alle aziende tedesche dell’auto»

Siria, 7 morti nell’attacco a una tv Annan convoca Conferenza di pace

Loading

Teheran e Riad esclusi dal vertice. Clinton: svolta in tempi brevi

Cantano e ballano, 17 decapitati in Afghanistan il terrore dei Taliban

Loading

Strage durante una festa nell’Helmand: invitati e danzatrici legati e uccisi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment