I papabili tra Italia e Paesi emergenti

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ROMA — «Il Papa ha voluto personalmente confermarmi il loro svolgimento. Immagino gli esercizi spirituali come una “camera di compensazione” che consentirà  allo stesso Benedetto XVI, e a tutti noi cardinali, di immergerci spiritualmente nella contemplazione di Gesù Cristo dopo le ovvie emozioni di questi giorni. E per quanti parteciperanno al Conclave sarà  anche il momento di chiedere allo Spirito Santo l’assistenza per la scelta del nuovo Pontefice». La prossima settimana, da domenica 17 a sabato 23 febbraio, il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, predicherà  gli esercizi spirituali della Quaresima al Papa e alla Curia romana, scelto per questo incarico da Benedetto XVI. Una coincidenza che accenderà  i riflettori proprio su Ravasi, che fa parte della lista dei «papabili» italiani.
Il giorno dopo le dimissioni di papa Ratzinger, i media di tutto il mondo si interrogano sul suo successore e sul criterio che guiderà  la scelta dei 117 cardinali elettori nel Conclave che — ha spiegato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi — inizierà  a metà  marzo, in base a quanto previsto dalla Costituzione Apostolica «Universi Dominici gregis», nella quale è stabilito l’inizio delle votazioni 15-20 giorni dopo l’inizio della Sede Vacante. Il Clarin, il più grande giornale argentino, ipotizza che il prossimo pontefice arrivi dalle Americhe, dall’Africa o Asia, dopo la lunga, secolare sequela di Papi europei: «Nella scelta del nuovo Papa, c’è una possibilità  crescente che possano cambiare tradizioni e criteri profondamente radicati e non è esclusa la sorpresa». Ma l’ipotesi di un «Papa nero» viene scartata dal fratello di Joseph Ratzinger, padre Georg: «Più in là : non ritengo che questo avverrà  adesso, in questo momento».
Con il mini-concistoro dello scorso novembre, cerimonia durante la quale ha imposto la berretta rossa a sei nuovi porporati, Benedetto XVI ha voluto «raddrizzare» il precedente concistoro, quello molto «curiale» e molto «italiano» del febbraio 2012 (ritenuto a torto o a ragione uno degli elementi scatenanti di Vatileaks) mandando un segnale nella direzione dell’universalità  della Chiesa. Da novembre, dunque, del collegio dei cardinali fa parte la new entry il cinquantacinquenne arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, figura emergente dell’episcopato asiatico (la cui esclusione dal concistoro del febbraio dell’anno scorso fu uno dei motivi di contestazione del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone). Il peso dell’Europa e dell’Italia resta comunque considerevole. I cardinali elettori europei sono 61 (pari al 52 per cento), di questi 28 italiani. Il Nord America ha 14 elettori, mentre l’America latina ne ha 19, l’Africa 11, l’Asia pure 11 e l’Oceania uno. I cattolici, però, attestano le ultime statistiche pubblicate che raffrontano i dati del 2010 con quelli dell’anno precedente, continuano ad aumentare in Africa, in Asia ma diminuiscono in Europa. Anche il numero di sacerdoti ha il segno meno in Europa (-905) mentre crescono in Africa (+761) e in Asia (+1.695). Ma il nuovo Papa potrebbe essere anche americano (anche se non necessariamente statunitense).
L’Argentina punta su Jorge Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires il secondo cardinale più votato dopo Ratzinger nel Conclave del 2005. Dal Nord America provengono Marc Ouellet, ex arcivescovo di Québec, (67 anni), dal 2010 prefetto della Congregazione dei vescovi. Uno statunitense in vista che invece potrebbe essere una sorpresa è Charles Chaput, 68 anni, arcivescovo di Filadelfia. Si è già  tirato fuori Oscar Andres Rodriguez Madariaga, cardinale honduregno: «È un lavoro implacabile, senza riposo, nel quale non si ha tempo per se stessi». Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco — considerato uno dei «papabili» tra gli italiani, assieme all’arcivescovo di Milano Angelo Scola — consiglia: «Non rincorriamo ipotesi, pronostici, illazioni che in questi giorni si faranno. Preghiamo».
I bookmaker esteri intanto, hanno aperto le loro previsioni, per il momento limitandosi alla questione dei tempi. Secondo l’agenzia Paddy Power, saranno necessari due giorni di Conclave (opzione a 2,63) e la fumata bianca arriverà  dopo quattro votazioni (a 3,00). Tre giorni, riporta l’agenzia specializzata Agipronews, fanno salire la quota a 4,00, mentre per un Conclave di quattro giorni si passa a 7,00. Una sola fumata pagherebbe 13 volte la posta, mentre otto o più votazioni valgono 5,50 la posta.


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