Gran Bretagna, migliaia di morti per malasanità
LONDRA — Pazienti anziani e vulnerabili abbandonati sui propri letti, non lavati per un mese, costretti a urinare e defecare nelle lenzuola, lasciati senza cibo né acqua, al punto da costringerli a bere quella dei vasi di fiori per dissetarsi. E poi medici e infermieri assenti, cure inesistenti, malati rilasciati quando sono ancora gravi. Morale: 1200 morti che potevano essere salvati. Stiamo parlando di un ospedale del Terzo Mondo? No, parliamo del Mid Staffordshire Nhs Foundation Trust di Stafford, un ospedale pubblico della civile Inghilterra, messo sotto accusa come mai era capitato prima dal rapporto di una commissione d’inchiesta governativa. Un triste e isolato caso di malasanità ? No, purtroppo, perché altri cinque ospedali del Regno Unito sono sotto inchiesta, con il sospetto di altre 3000 morti «non necessarie», cioè che si potevano e dovevano evitare, pazienti lasciati morire per incuria, negligenza, menefreghismo. O addirittura perché conviene così: «Un sistema che mette gli interessi dell’azienda ospedaliera e il controllo dei costi prima dei pazienti e della loro salute», afferma il rapporto.
Uno scandalo come non se n’erano mai visti nella sanità pubblica britannica? Sì, ma non poi così sorprendente per chiunque abbia avuto a che fare con gli ospedali di questo paese. Dove puoi attendere ore in un pronto soccorso senza che nessuno ti guardi. Dove invece di guarire da una malattia, quando si viene ricoverati, ci si ammala di una più grave infezione, per le spaventose condizioni d’igiene in cui versano gli ospedali. Dove quasi tutti hanno una horror story da raccontare. Quelle raccontate dal rapporto reso noto adesso, e sparato ieri in prima pagina da tutti i giornali, sono effettivamente orribili. I 1200 pazienti lasciati o perfino fatti morire allo Staffordshire Hospital sono tra il 2005 e il 2009. L’ospedale in questione ha dimostrato «mancanza di compassione, umanità , professionalità », accusa il rapporto, «i più fondamentali diritti di dignità umana non sono stati osservati, gli anziani e i pazienti più vulnerabili venivano lasciati a se stessi, non lavati anche per un mese, non nutriti, privati di ogni rispetto». Alcuni dovevano farsela addosso e restare lì per giorni sotto le lenzuola bagnate. E chi tra infermieri e medici provava a dare l’allarme veniva sottoposto a bullismo e costretto a tacere.
Questa è la nazione in cui è nato il welfare, l’assistenza pubblica. Qui, durante la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Londra 2012, hanno avuto un posto d’onore le infermiere, come eroine della storia patria. Ma i tagli al bilancio della sanità , iniziati da Blair e continuati da Cameron, hanno lasciato la National Health Service in condizioni disastrose. Anche se ora i laburisti protestano contro i tagli e la graduale privatizzazione della sanità . Un manager dello Staffordshire è stato promosso a un incarico da 270 mila sterline l’anno (300 mila euro), un altro è andato in pensione con una buonuscita di 400 mila sterline, ma in Inghilterra, per la gente normale, è meglio non ammalarsi. La sanità pubblica, come la scuola pubblica, da queste parti esiste ma sarebbe tutta da rifare.
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