by Sergio Segio | 2 Febbraio 2013 11:33
Gli italiani hanno acquistato, nei primi nove mesi del 2012, un totale di 1 miliardo e 368 milioni di confezioni di medicinali, per una media di circa 22 confezioni a testa, con una leggera flessione (-0,2%) rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. I consumi restano stabili rispetto al 2011. Nello stesso periodo, l’anno precedente, sono state prescritte 965,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti. I livelli più elevati sono stati registrati nella Regione Sicilia con 1.083,7 dosi medie giornaliere ogni 1.000 abitanti, al contrario i consumi più bassi sono stati rilevati nella P.A. di Bolzano (720 dosi medie giornaliere per 1.000 abitanti).
Il Prof. Luca Pani, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco commenta:
“Il Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia restituisce una fotografia accurata dell’andamento dei consumi e della spesa farmaceutica arricchita, in questa edizione, dai dati della distribuzione diretta e per conto che permettono di comprendere all’interno dell’analisi i medicinali dispensati dalle strutture sanitarie pubbliche. Dai dati contenuti nel Rapporto notiamo un consumo di medicinali che si rivela sostanzialmente stabile a livello nazionale, mentre a livello regionale si evidenzia una certa variabilità . I farmaci per il sistema cardiovascolare sono i più utilizzati dagli italiani e quelli che assorbono la maggior percentuale di spesa, seguono i farmaci per l’apparato gastrointestinale, i farmaci del sangue e organi emopoietici, quelli per il sistema nervoso centrale e per l’apparato respiratorio.
Nel nostro Paese si continua a consumare una quota significativa di antidepressivi e tra questi quelli maggiormente prescritti sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Dal punto di vista della spesa assistiamo a una contrazione della spesa complessiva determinata, per la spesa convenzionata, ovvero per i farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale distribuiti attraverso le farmacie pubbliche e private, da una flessione dei prezzi del -8,5%. Parallelamente decresce anche la spesa a carico dei cittadini che si riduce dell’1%”.
Il presidente di Aifa ha inoltre sottolineato come tra il 2011 e il 2011 sia cresciuta di un miliardo la spesa affrontata dagli italiani che, al momento dell’acquisto dei farmaci, preferiscono quelli di marca e sono dunque disposti a pagare la differenza tra il generico, che viene rimborsato dallo Stato, e quello “griffato”.
Riguardo all’atteggiamento dei cittadini rispetto ai farmaci e alla loro assunzione, Pani ha insistito sulla necessità di proseguire nelle campagne di informazione, sensibilizzazione e prevenzione perchè, ha ricordato, “nel nostro paese siamo molto indietro rispetto alla cultura del farmaco dal punto di vista dell’appropriatezza delle prescrizioni, da quello dell’aderenza alla terapia e anche per quanto riguarda la capacità dei medici di togliere i medicinali, dopo averli prescritti”.
Una sottolineatura è venuta infine a proposito degli antidepressivi, i più consumati tra i farmaci per il sistema nervoso centrale. “Non c’è un aumento del loro uso – ha chiarito Pani – nè delle loro prescrizioni. Quello che invece noi psichiatri sappiamo è che i casi di depressione sono in aumento, che nel 2020 la depressione sarà la prima causa di disabilità e che tuttavia i pazienti in cura sono molti meno dei malati”.
I più prescritti sono quelli per il cuore. I farmaci per il sistema cardiovascolare sono stati quelli più consumati (469,6 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti) e hanno costituito anche la maggiore voce di spesa (49,9 euro pro capite). I farmaci del sistema nervoso centrale (SNC) sono risultati invece al quarto posto per prescrizione (78,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), e al quinto posto per spesa pubblica (24 euro pro capite). Gli antidepressivi, nell’ambito della spesa convenzionata (farmaci erogati dal SSN attraverso le farmacie pubbliche e private) sono stati la categoria maggiormente prescritta. In particolare, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono stati i medicinali utilizzati con maggiore frequenza (27,3 dosi ogni 1.000 abitanti) e i secondi in termini di spesa tra quelli del sistema nervoso centrale. Una molecola appartenente agli SSRI, l’escitalopram, si è posizionata nell’elenco dei primi trenta principi attivi che hanno inciso maggiormente sulla spesa farmaceutica convenzionata. Infine, al quinto posto, ci sono i farmaci per l’apparato respiratorio con 51,2 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti
I diminuzione la spesa per gli antibiotici. Nei primi nove mesi del 2012 sono state consumate 21 dosi giornaliere ogni mille abitanti di antibiotici con una riduzione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del -6,4%. Anche la spesa per questa categoria di farmaci ha subito un calo con una riduzione, rispetto allo stesso periodo del 2011, del -18,3%.
Tutte le Regioni hanno mostrato una flessione dei consumi rispetto al 2011 e i maggiori decrementi sono stati registrati nelle Regione Basilicata (-12,4%), Molise (-11,7%) e Liguria (-10,4%), mentre le riduzioni meno rilevanti sono state registrate in Valle d’Aosta (-0,8%), Lombardia (-1,4%), e Sardegna (-2,1%).
In termini assoluti la Campania (29,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), seguita dalla Puglia (27,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e dalla Calabria (25,9 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), ha continuato ad essere la Regione con il maggior consumo di antibiotici, mentre i consumi meno elevati sono stati registrati nella P.A. di Bolzano (12,3 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), in Liguria (14,7 dosi giornaliere per 1.000 abitanti) e in Friuli Venezia Giulia (14,8 dosi giornaliere per 1.000 abitanti).
I farmaci equivalenti. I medicinali a brevetto scaduto hanno costituito quasi il 40% (38,4%) della spesa convenzionata e più della metà delle dosi giornaliere consumate ogni mille abitanti (55,3%). Sia la spesa sia i consumi dei farmaci a brevetto scaduto sono risultati in aumento rispetto all’anno 2011, rispettivamente del +6,4% e del +10,2%. A registrare i maggiori incrementi nell’utilizzo sono state Calabria (+13,4%) e Sardegna (+12,4%). I medicinali equivalenti, i cosiddetti “generici puri” , hanno rappresentato il 25,2% della spesa totale dei medicinali a brevetto scaduto (assistenza convenzionata), quasi il 10% della spesa totale dei farmaci e il 17,3% dei consumi totali.
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