by Sergio Segio | 10 Febbraio 2013 8:42
IN DIVERSI hanno provato a dire ai giovani di quali mestieri c’è bisogno nel paese, l’organizzazione Italia orienta (mondo universitario, Cattolica, Luiss, Federico II di Napoli, e mondo giornalistico focalizzato sul lavoro) andrà nelle scuole a spiegarlo ai ragazzi che si stanno orientando per la formazione alta: l’università . Partirà il 12 marzo da Roma, questo Educational tour, e toccherà quaranta città italiane. «Per uscire dalla crisi occupazionale serve un coinvolgimento consapevole e responsabile degli studenti e delle famiglie».
Il dossier di “Italia orienta” indica quali lavori serviranno quest’anno, nel 2018 e ancora nel 2020. Sono otto i settori in cui l’offerta supererà la domanda. L’infermiere è la professione più richiesta, e questo si sa. Oggi nel paese ci sono 391 mila infermieri, e i più giovani sono laureati. Da qui al 2020, con la crescita del numero degli anziani, ne occorreranno altri 266 mila. Fra i laureati — il dossier dice che le lauree servono, ma non sono condizione unica per trovare lavoro — hanno un presente e un futuro i chimici: otto giovani su dieci già lavorano e il primo contratto, in media, arriva due mesi dopo la laurea. Per il 46% è a tempo indeterminato. Tira la chimica e tirano le specializzazioni che vogliono portarci oltre la chimica, ovvero tutti i lavori legati alla green economy.
Nei prossimi quattro anni il settore offrirà 100 mila posti di lavoro. Venti le figure più richieste, tra queste il promotore del risparmio energetico, il progettista di energie rinnovabili, il geometra e l’ingegnere ambientale, il certificatore energetico, l’eco-industrial designer, l’architetto paesaggista (l’unico architetto che si salva), l’agronomo, il botanico e l’ecochef. In generale, in Italia c’è bisogno di cuochi.
Lo studio offre certificazioni a un’inversione di tendenza recente che merita di essere accompagnata: il ritorno delle nuove generazioni all’agricoltura, ora colta ed ecocompatibile. Nell’ultimo semestre del 2012 c’è stata una crescita del 2% del numero di aziende agricole guidate da under 30 ed è aumentato dell’1,1% il numero dei lavoratori dipendenti. I nuovi mestieri della terra ad alta occupazione sono il sommelier, l’affinatore di formaggi (segue e migliora il prodotto), il birraio a chilometri zero, lo stagionatore di miele, l’agrigelataio, il personal trainer dell’orto, l’alchimista di campagna (crea nuovi liquori e distillati), il food blogger (offre informazioni sul mondo della cucina e dell’enogastronomia).
Il rapporto — smentendone altri — sostiene che Scienze motorie non è una laurea inflazionata e che a un anno dalla “triennale” il 78% dei laureati trova lavoro: fisioterapia
e riabilitazione sono ben retribuite. Sono previste 110.410 assunzioni in dodici mesi tra i laureati in scienze economiche: contabilità , amministrazione, marketing, ma servono anche sportellisti di banca (3.680) e chi recupera i crediti (1.050). E se la laurea più richiesta è quella in ingegneria gestionale (94%), l’albo nazionale degli informatici professionisti segnala carenze nel reperimento di project manager e web marketing.
Sono richiesti interpreti e insegnanti di lingue, ma anche segretarie e segretari, psicologi e psicoterapeuti. Nel 2013 si apriranno 147 mila posti di lavoro nell’artigianato: falegnami, installatori di infissi, panettieri, pasticceri, sarti, cuochi, mestieri nobilitati dal crescere delle nuove università ad hoc, vedi scienze gastronomiche. Si cercano ma non si trovano commessi, camerieri, parrucchieri ed estetiste. E nei prossimi cinque anni ci sarà spazio per le figure non qualificate (+13,5%): addetti alle pulizie, vigilantes, elettricisti, meccanici d’auto, idraulici, posatori di tubazioni, baristi.
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