Astensione terzo partito

by Sergio Segio | 26 Febbraio 2013 13:34

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ROMA. Altro che Grillo e grillini. Se fosse un partito quello dell’astensione potrebbe essere più che soddisfatto, visto che rispetto alle ultime elezioni politiche del 2008 porta a casa in media un 5% in più. Le cifre fornite ieri sera da Viminale, con un po’ di ritardo a causa della lentezza con cui sono arrivati i dati dal comune di Budoni, in Sardegna, hanno infatti confermato come la tendenza degli italiani a disertare le urne stia prendendo sempre più piede. E non certo a causa del maltempo, che anche ieri ha imperversato in molte regioni. A votare è stato il 75,2% degli aventi diritto, dato che evidenzia una chiara flessione rispetto a quanti, più dell’80%, votarono cinque anni fa. Calo equamente distribuito tra Camera (-5,32%) e Senato (-5,27%). E con una particolarità : la regioni in cui l’astensione ha fatto registrare i picchi maggiori sono quelle meridionali, Sicilia, Calabria e Campania in testa a tutte. Un dato che ieri il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri non ha mancato di sottolineare. «L’astensionismo più alto al Sud rispetto che al centronord conferma una certa disaffezione al voto nella regioni meridionali» ha detto la titolare del Viminale ricordando come questa tendenza si era già  evidenziata a ottobre scorso in occasione delle elezioni regionali siciliane, quando a non votare fu quasi il 53% degli elettori.
Rispetto ai primi dati di domenica, quando l’affluenza faceva registrare un meno 7,38%, c’è stato comunque un leggero recupero che non smentisce però una tendenza in atto ormai da anni. Il Viminale ha fornito anche la classifica delle regioni in cui la partecipazione al voto è stata più alta. In cima c’è l’Emilia Romagna con l’82,09% di votanti alla Camera e l’82,04% al Senato, seguita da Veneto (81,67% e 81,60%) e Trentino Alto Adige (81,01% e 81,27%). La maglia del comune più virtuoso va però a Montescano, paese in provincia di Pavia, dove i 354 elettori hanno risposti tutti alla chiamata al voto, facendo registrare una partecipazione del 100%. Viceversa Castelluccio, in provincia di Potenza, si è caratterizzato invece come il comune con la minore affluenza, con appena il 20,67% degli elettori alle urne.
Ma come di diceva è complessivamente il Sud a disertare l’appuntamento elettorale. La Regione con l’affluenza più bassa è la Calabria dove solo il 63,11% degli aventi diritto ha votato alla Camera e il 62,80 al Senato. Un po’ meglio, ma di poco, è andata in Sicilia dove per Camera e Senato ha votato rispettivamente il 64,56% e il 64,61%. Al terz’ultimo posto, infine, la Campania, con il 67,84% che ha votato per Montecitorio e il 67,42 per palazzo Madama.
Le ragioni di tanto disinteresse nei confronti dei partiti e più in generale della politica non vengono più lette dai politologi come un gesto di protesta verso il sistema. Al contrario, la scelta di disertare le urne viene giudicata come la conseguenza di una disaffeziione nei confronti della politica per la quale sembra essere sempre più difficile trovare una risposta adeguata.
Da segnalare infine come anche questa volta i detenuti della Sicilia abbiamo disertato il voto. A ottobre, quando c’era da scegliere il nuovo presidente della regione, dei 7.050 detenuti siciliani votarono solo in 46. Un’astensione interpretata da alcuni come un segnale della mafia, generalmente sempre attiva in occasione delle tornate elettorali. La stessa cosa è avvenuta anche ieri, quando ha votare è stato solo il 5% dei detenuti.

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