by Sergio Segio | 6 Febbraio 2013 8:21
MILANO — «In Lombardia voterò Ambrosoli perché solo lui può fermare la rimonta della coalizione Lega-Berlusconi-Formigoni». Ilaria Borletti Buitoni, capolista alla Camera di Scelta civica per Monti nel collegio Lombardia 1 spiega il perché del suo endorsement per il candidato del centrosonistra: «Resto fedele a Monti, ma siamo in guerra e senza una riflessione, rischiamo di perderla».
Signora Borletti Buitoni, perché il voto disgiunto in Lombardia è un’ipotesi utile?
«Non ho nulla di personale contro Gabriele Albertini. Lo voterò al Senato. Il mio ragionamento è nato dalla lettura dei sondaggi. In Lombardia c’è una ripresa sostenuta della coalizione Lega-Berlusconi-Formigoni. Ambrosoli e Maroni sono dati alla pari. In questa situazione, è necessario che tutti gli elettori moderati di Monti, che sostengono la proposta di Albertini, riflettano: bisogna fermare la rimonta di Lega e Pdl».
Come?
«Rafforzando l’unico candidato che è in condizione di arginare il centrodestra».
Ambrosoli dice che in molti la seguiranno.
«Chi fa parte della società civile deve riflettere su dove il proprio voto possa essere più efficace. Dopo tutto quello che è successo negli ultimi mesi e vedendo lo stato in cui è ridotta la Lombardia».
Aveva avvertito di questa sua decisione il professor Monti?
«Quando ho accettato la sua proposta di candidarmi alla Camera, non mi è stato chiesto un patto. Ma di rimanere fedele ai temi della tutela del territorio, della cultura e dell’ambiente che hanno sempre fatto parte della mia storia. Non abbiamo parlato di coalizioni o di alleanze.
La nostra indipendenza di candidati non va letta politicamente. In Lombardia, ci vuole un cambiamento radicale».
Albertini, però, dice che lei piccona la barca su cui si trova.
«Le ragioni che hanno portato alla nascita della lista Monti sono diverse da quelle che hanno portato Albertini a decidere
di proporsi con una sua lista civica. La scelta di Albertini ha ricevuto la stima di Monti, ma non è una diretta emanazione della proposta del Professore. Monti ha proposto un confronto riformista molto preciso su temi che vanno dal lavoro alla cultura. Io difendo la mia candidatura in Lombardia, ma credo
che nessuno si aspettasse che il quadro sarebbe cambiato così».
Perché Ambrosoli?
«È una persona della società civile come me che ha deciso di mettersi in gioco. E magari si di domanda ogni mattina come faccio io: chi me lo ha fatto fare. Non l’avrei mai fatto se nel suo programma non ci fossero proposte sull’ambiente che condivido ».
A questo punto Albertini dovrebbe ritirarsi dalla corsa?
«Non sta a me dirlo. Dovrà dirlo lui nei prossimi giorni. Questa sì sarebbe un’ingerenza. Certo all’inizio il suo progetto poteva essere sostenibile, ma il quadro generale è cambiato».
È vero che Monti si è arrabbiato dopo il suo appoggio ad Ambrosoli?
«Il presidente Monti in questo momento è molto impegnato in cose più importanti. Questo tutti ce lo dimentichiamo un po’ troppo spesso. Sa che sono una persona non facile e molto irritabile. Di carattere. Ma non mi pare di aver sentito delle particolari reazioni da parte sua. Sono convinta che ha capito il senso della mia frase».
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