Troppe liste, la Vigilanza taglia i tempi

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ROMA — I fan del confronto tra i leader politici possono attendere. Per ora c’è una sola data sicura: il 22 andranno in onda le tre conferenze stampa dei capi coalizione (Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani e Mario Monti) per la chiusura della campagna elettorale. Lo ha votato ieri a maggioranza la commissione di Vigilanza Rai, varando così il suo ultimo atto della legislatura. L’ordine di apparizione verrà  deciso con sorteggio.
Non sarà  un vero confronto ma gli somiglierà : il Pdl ha accettato l’accorpamento in un solo giorno (il berlusconiano Giorgio Lainati aveva chiesto la divisione in tre giorni, 20, 21 e 22 febbraio sempre per sorteggio, ma poi il presidente della commissione Sergio Zavoli ha sottolineato il pericolo di disparità  di trattamento anche per via della partita Milan-Barcellona di Champions League in programma il 20 febbraio) ma a condizione che le conferenze stampa di Berlusconi, Bersani e Monti siano accorpate in un unico format anche se gli interventi rimarranno separati. La proposta è stata di Maurizio Lupi, Pdl.
Paolo Bonaiuti, sempre da parte del Pdl, ha attaccato il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi: «Il vertice dell’azienda si era impegnato a valutare di poter procedere ad un confronto tra i capi coalizione, sottolineando come queste fossero tre. Non si giustifica quindi la proposta, richiamata dai mezzi di stampa, circa una possibile sfida a sei, in cui si ammetterebbe taluna delle liste non ricomprese in coalizioni, e non altre». L’accenno è all’ipotesi di un possibile confronto a sei circolata a viale Mazzini. Che si scontra, secondo il Pdl, con la definizione di «capi coalizione» indicata dalla Vigilanza. Gubitosi non risponde direttamente ma dalla Rai fanno sapere che la direzione di Raiuno, affidata a Giancarlo Leone, ha cercato a lungo una «soluzione condivisibile» tra le parti politiche. Soluzione non ancora trovata (Berlusconi accetta solo il confronto tra i tre capi coalizione, Bersani e sulla linea «o tutti o nessuno»). Raiuno, assicura viale Mazzini, continuerà  a lavorare per raggiungere un accordo fino all’ultimo momento utile.
Sempre ieri la commissione di Vigilanza Rai ha votato a maggioranza numerose modifiche al regolamento della par condicio dopo aver avuto il quadro complessivo della competizione elettorale: 27 liste e 3 coalizioni. Il palinsesto Rai non avrebbe retto a tanto affollamento, da viale Mazzini sono arrivate pressioni per un ripensamento. Suggerimento compreso ed accettato. I tempi sono stati ridotti. La durata delle conferenze stampa (uguali per tutti, capi di coalizione e capi di lista) scende da 45 a 40 minuti. Dall’11 al 15 febbraio e dal 18 al 21 febbraio saranno trasmesse dalle 21 alle 23.10 su Raidue ogni giorno tre conferenze stampa dei leader delle singole liste.
Cambia anche la lunghezza delle interviste ai capi lista, trasmesse dopo le conferenze stampa, da 10 a 5 minuti. Contro questo assetto hanno votato Radicali, Idv e Lega Nord protestando per il peso (a loro avviso maggiore) assicurato alle coalizioni.
La politica dovrà  confrontarsi, in termini di ascolto, col Festival di Sanremo e con la Champions League. Il Festival si svolgerà  da martedì 12 a sabato 16, tre serate di Raiuno coincideranno con altrettanti appuntamenti politici su Raidue. Ci sono poi le partite di Champions League in programma martedì 19 e mercoledì 21, con Juventus e Milan, e dunque il sorteggio di conferenze stampa e interviste potrebbe scontentare molti.
Nota finale che riguarda il presidente Sergio Zavoli. Questo atto conclusivo della commissione si è trasformato in un omaggio politicamente trasversale a Zavoli (dal vicepresidente Giorgio Merlo, Pd, a Paolo Bonaiuti del Pdl e tanti altri) per la «guida autorevole ed equilibrata dei lavori» e per la sua capacità  di valorizzazione del contributo di tutte le componenti politiche.


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