“Sì, anch’io vorrei avere un figlio ma se governeremo non pretenderò matrimoni e adozioni omosessuali”

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ROMA – Nichi Vendola, lei è favorevole ai matrimoni gay e anche alle adozioni?
«Sì, ad entrambi».
Ha già  detto che, con il suo compagno, volentieri adottereste un bambino. La sentenza della Cassazione ora vi aiuta?
«La sentenza rovescia un approccio, non propone cioè una questione astratta, ma entra nello specifico e scopre che un bambino può vivere felicemente con due mamme, oppure con due papà . Scopre che la vita reale è molto più ricca di sfumature e molto più complessa di quanto non siano gli schemi astratti dei fondamentalismi ideologici. Credo che siamo dentro una straordinaria transizione».
Ma in un futuro governo di centrosinistra, lei si batterà  per ottenere il matrimonio gay e l’adozione per le coppie omosessuali?
«Il programma lo scriviamo insieme, e il leader è Bersani. La cosa per me fondamentale è l’assenza nel nostro programma di quella reticenza che, ad esempio, si trova nelle carte del professor Monti. E che indicano un deficit di cultura liberale, rimuovendo quel piccolo dettaglio rappresentato plasticamente dall’onorevole Paola Binetti, che è ora tra i montiani. La cultura liberale con il cilicio fa qualche fatica acrobatica a guadagnare credibilità ».
Parliamo del centrosinistra, dell’alleanza Pd-Sel: cosa farete, come vi muoverete, se vincete le elezioni, sul fronte di questi diritti?
«Nella nostra agenda c’è il riconoscimento delle coppie di fatto e la legge contro l’omofobia. Mi pare l’ingresso dell’Italia, buon ultima, nel consesso delle società  moderne. Io sono contento che avendo parlato di me, avendo detto che volevo sposarmi e che desidero un figlio, sono riuscito, almeno così mi è parso, a spostare il dibattito e a registrare aperture sulle unione civili anche tra le forze politiche neo clericali».
Il Pd non è per matrimoni né per adozioni per i gay, però.
«C’è un minimo comune denominatore, un punto di compromesso: coppie di fatto e legge contro l’omofobia. Apriremo un grande dibattito non morboso, non ingiurioso su questi nuovi temi che sono la cartina al tornasole della laicità  e del pluralismo del nostro Stato. Davvero io mi auguro che ci sia un confronto e si facciano sentire anche le voci di apertura che esistono nell’arcipelago delle culture religiose».
Senta Vendola, ma a lei questo compromesso basta?
«Se il centrosinistra governerà , non immagino il mio ruolo come quello di chi quotidianamente alle proposte di Bersani aggiunga il celebre “più uno”. Non mi predispongo al mestiere di chi tira la giacchetta al premier. Però questa è la direzione di marcia, mi basta condividerla. Questa è la storia che nessuno può fermare. È cambiato il mondo, e cambierà  ancora. Finalmente si è potuto guardare in faccia la diversità  che, mano a mano, si è data coraggio, si è raccontata. Oggi sono molti di più quelli che provano empatia che intolleranza. Io conosco molte famiglie monogenitoriali: sono splendide. Non ho mai trovato tra di loro un genitore sciatto o distratto rispetto ai suoi doveri».
Il “ministro” della famiglia del Vaticano, monsignor Vincenzo Paglia avverte che “i bambini non sono merce”. Si sente un consumista, un egoista nel suo desiderio di adozione?
«Sono turbato da queste parole. In generale sono parole condivisibili. Ma andrebbero rivolte ai mass media, contro la strumentalizzazione che si fa dei bambini. Cosa c’entrano con il fatto che esistono in tanta parte del mondo famiglie di tipo nuovo? Famiglie che chiedono, anche in virtù dell’articolo 2 della nostra Costituzione, lo status giuridico, che rivendicano il diritto di avere diritti»?
La Chiesa quindi dovrebbe tacere?
«Io chiedo perlomeno di potere discutere con serenità , partendo dalla realtà . La Chiesa parla legittimamente in base al proprio magistero, però da cattolico mi dolgo molto di questo ostinato rifiuto di praticare l’ascolto. Tante volte la Chiesa ha sbagliato e ha riconosciuto i propri errori e torti».
Dicono i vescovi che in palio c’è la sfida antropologica, i cardini dell’umanità ?
«Qui è il punto. La Chiesa pensa che la morale cattolica coincida con la morale naturale. In virtù di questa comoda equazione, si cancellano i principi della dialettica, del pluralismo. Cosa sono le persone non eterosessuali? Non umanità ? I nuclei familiari che non corrispondono ai canoni della dottrina sono mutilati della possibilità  di essere crocevia d’amore».


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