by Sergio Segio | 10 Gennaio 2013 7:37
MILANO — Partenza d’anno a razzo per i mercati del Vecchio Continente in generale e in particolare per Piazza Affari: ieri la Borsa milanese è ritornata ai livelli dell’agosto 2011, cioè alla vigilia della crisi dello spread, superando di slancio quota 17 mila punti dell’indice Ftse Mib (17.326 punti per l’esattezza) e mettendo a segno un rialzo del 2,21%. Un livello importante anche dal punto di vista dell’analisi tecnica, segnalano gli esperti, perché Piazza Affari è ormai vicinissima a recuperare la metà della perdita segnata dai massimi di periodo, nel febbraio del 2011. Bene anche gli altri mercati, da Madrid (+1,81%) a Londra (+0,74%) mentre Francoforte (+0,32%) e Parigi (+0,31%) hanno avuto un andamento più riflessivo.
Ieri del resto un po’ tutto ha congiurato per far segnare il bel tempo, già rasserenato la sera prima negli Stati Uniti dalla trimestrale, migliore del previsto, di Alcoa, che come da tradizione ha dato il là alla stagione dei risultati di bilancio ed ha tranquillizzato gli Usa sull’andamento dei conti aziendali. Poi c’è stato il balzo di Telecom Italia (+8,84%) nel giorno in cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società guidata da Franco Bernabé contro la sentenza del Tar che ha annullato il contratto da 521 milioni tra il Viminale e il gruppo delle Tlc. Ma ieri il titolo è stata trainata dalle indiscrezioni, rilanciate dal Financial Times, su una riunione riservata tra il commissario alla Concorrenza Ue Joaquin Almunia e i vertici dei maggiori gruppi continentali, tra cui Deutsche Telekom (+3,9%), France Telecom (+4,3%), Telefonica (+3,3%) e la stessa Telecom Italia. Nel corso della giornata un portavoce di Almunia ha confermato l’obiettivo di arrivare ad un «vero mercato unico » del settore, ma a quanto trapela non si è parlato di una “rete infrastrutturale pan-europea” come era sembrato in un primo momento. «I colloqui erano concentrati sul consolidamento in Europa e la condivisione delle reti, non sul mercato unico o su una rete unica europea », ha dichiarato una fonte alla Reuters.
E la stessa associazione delle Telecom europee (Etno) ha smentito che si stia lavorando per creare un network unico.
Ciò non toglie che tutti i titoli delle tlc siano saliti e che Telecom Italia abbia corso più degli altri. Non è l’unica, del resto, a brillare a Piazza Affari: hanno corso molto anche le banche, sospinte ancora dall’allentamento dei criteri di Basilea 3 sulla liquidità . Ad esempio Unicredit è salita del 4,8%, Ubi del 3,8% e Intesa Sanpaolo del 2,49%, mentre Mediobanca ha guadagnato il 3,1%, Mps il 4,8%, Banco Popolare il 4,5%, Bper il 5,1% e Bpm il 3,4%.
E la bonaccia sui mercati potrebbe continuare: proprio ieri uno studio di S&P sostiene che l’Eurozona potrebbe iniziare già da quest’anno a superare la crisi del debito. La società di rating considera fondamentali le elezioni in Italia e Germania, ma per quanto riguarda il nostro paese ha aggiunto di ritenere che anche dopo il voto continuerà con il percorso attuale.
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