Nasce il motore di ricerca di Facebook

by Sergio Segio | 16 Gennaio 2013 7:42

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NEW YORK — I primi a capire che questa volta Mark Zuckerberg ha sganciato nel mondo del web una vera bomba sono stati quelli di Yelp, il sito che ti consiglia il ristorante già  provato dai tuoi amici: più del 7 % giù. Ma a tremare, qualche miglio più in là  di Menlo Park, sono state soprattutto le pareti di vetro del Googleplex: perché l’annuncio della nuovissima funzione “Graph Search” è una vera e propria dichiarazione di guerra a Big G. Da oggi Facebook, un miliardo di iscritti, praticamente un essere umano su sette, è anche un motore di ricerca, e per giunta social: ha cioè invaso il campo che ha fatto la fortuna di Google, l’azienda Internet più importante che c’è e seconda, nelle classifiche hi tech, soltanto ad Apple. Ok, presentando la nuova creatura lo stesso Zuckerberg ha detto esattamente il contrario di quello che è apparso al mondo:
e cioè che Facebook non entrava nel campo dei motori di ricerca. Ma che cos’altro è una funzione che ti permette di cercare, come ha suggerito lui stesso, tutti i tuoi amici che vivono a San Francisco e preferiscono un determinato ristorante?
Graph Search è il primo atto di quella nuova guerra dei mondi tra Google, Facebook, Apple e Amazon che il Wall Street Journal ha previsto nel 2013. Graph Search è la realizzazione della profezia che Ken Auletta, l’esperto del New Yorker, aveva affidato a Repubblica: perché chiedere a Google qual è la migliore macchina digitale del momento quando posso chiederlo direttamente ai miei amici su Facebook? Dice Steven Levy, l’autore di “In The Plex”, che proprio per non dichiarare sfacciatamente guerra a Google fino alla fine gli esperti di Facebook hanno cercato di evitare il termine “search”. Ma “Graph Search” è un nome che meglio non potrebbe identificare la funzione: quella appunto di una ricerca “grafica” nel senso inglese del termine, cioè vivida, realistica, che salta subito agli occhi. Pare che sia stato lo stesso Mark a provarne le virtù nei giorni scorsi. Insieme alla moglie Priscilla voleva organizzare una festa per Beast, il cagnolino che compie due anni. Ha digitato: «Amici di Mark e Priscilla che vivono a Palo Alto» e tra questi ha scelto un gruppo di cinque amanti dei cani. La parabola bene illustra le potenzialità  di una ricerca così personalizzata. Ma anche i rischi per la privacy.
Facebook giura, come al solito, che a venire setacciati saranno soltanto i dati che gli utenti hanno deciso di condividere: ma perfino i criteri di questa condivisione – sostiene chi naviga nelle regole sempre cangianti del social network – non sono poi così chiarissimi. Chiarissima è invece la strategia di Zuckerberg: già  l’annuncio dell’evento misterioso” aveva riscaldato l’attenzione intorno al titolo, che dopo la disastrosa partenza del maggio scorso ha recuperato il 15%, assestandosi intorno ai 30 dollari. Non che lo svelamento della ricerca social abbia poi scatenato l’entusiasmo di Wall Street: le azioni sono scese dello 2,70% per cento.
Ma “Graph Search” è ancora nella versione Beta e qui ha ragione Zuckerberg quando dice che ci vorrà  del tempo per vederne tutti i benefici: per gli utenti e soprattutto per la sua compagnia da 67 miliardi. Gli esperti web di Atlantic hanno ingegnosamente riassunto la nuova funzione in una formUla: il nuovo search di Facebook è Ok Cupid, Yelp e LinkedIn tutto in uno. Giustissimo. Ma l’obiettivo vero è ancora un altro: Amazon. Quanto passerà  dalla ricerca all’acquisto diretto della macchina digitale consigliata dagli amici? E quale sarà  la prossima mossa con cui Amazon, Apple e naturalmente Google – che non sono certo così rassegnati come Yelp – risponderanno alla dichiarazione di guerra?

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