Maxi risarcimento ai proprietari di case pignorate le banche americane pagheranno 18,5 miliardi
La mazzata più pesante si abbatte su Bank of America, che ha dovuto accettare di pagare oltre 10 miliardi di dollari di rimborsi e indennizzi a Fannie Mae, istituzione finanziaria semi-pubblica che garantisce e riassicura i mutui immobiliari emessi da tutte le banche. Il contenzioso tra Fannie Mae e Bank of America è un eredità della (sciagurata) acquisizione della Countrywide Financial da parte di Bank of America. Quest’ultima credette all’epoca di aver fatto un affarone rilevando la società Countrywide specializzata nel credito immobiliare. Mal gliene incolse. Le inchieste successive al tracollo dei mercati finanziari dimostrarono ad abundantiam che la Countrywide aveva sistematicamente ingannato gli investitori sulla qualità dei titoli che emetteva a fronte dei suoi crediti sui mutui.
Fannie Mae fu una delle principali vittime del raggiro, acquistò in quantitativi enormi dei titoli strutturati che contenevano in realtà debiti inesigibili, rappresentavano
crediti verso titolari di mutui che mai sarebbero riusciti a rimborsarli. Avendo rilevato Countrywide, Bank of America ne ha acquistato gli attivi e i passivi, comprese tutte le responsabilità legali verso terzi. Alla fine, in questi cinque anni la Countrywide sarà costata a Bank of America ben 40 miliardi di dollari fra perdite di bilancio, condanne giudiziarie, indennizzi e penali dovute. Il colpo è duro anche per un colosso. Di fatto l’ultimo patteggiamento e il rimborso di 10 miliardi a Fannie Mae rappresenta per Bank of America l’epilogo di una vicenda: questo istituto ha deciso praticamente di ritirarsi dall’attività dei mutui immobiliari, per concentrare il suo business altrove. E tuttavia i suoi guai anche giudiziari non si limitano a questo settore: resta aperta la causa intentata dagli azionisti sull’altra acquisizione che Bank of America fece durante la crisi, quella di Merrill Lynch.
Separatamente, dieci grandi banche hanno raggiunto un accordo con le autorità federali di vigilanza, per rimborsare 8,5 miliardi di dollari sempre in conseguenza di abusi, errori e frodi sulle operazioni legate ai prestiti per la casa. In questo elenco dei reprobi figurano JP Morgan Chase, Citibank, e di nuovo la Bank of America. Al centro di quest’altra vicenda ci sono i metodi fraudolenti utilizzati nei pignoramenti giudiziari di case ai debitori insolventi. Per accelerare le pratiche (che al culmine della crisi colpivano milioni di famiglie americane) le banche calpestarono ogni sorta di regola, per esempio col ricorso alle “firme robotizzate” di atti giudiziari,
con funzionari che per velocizzare il lavoro non leggevano neppure la documentazione a loro sottoposta. Delle indennità versate dai dieci istituti di credito,
3,3 miliardi andranno direttamente ad alleviare la situazione finanziaria delle famiglie colpite da pignoramenti giudiziari delle loro case fra il 2009 e il 2010. Altri 5,2
miliardi saranno versati come aiuti a famiglie tuttora in difficoltà nel rimborsare i propri debiti. Coloro che ne hanno diritto possono ricevere fino a 125.000 dollari di
aiuti per nucleo familiare. Le vicende di Countrywide e quella delle dieci banche che frodavano sui pignoramenti, non sono direttamente collegate, ma ruotano tutte attorno allo stesso settore: un mercato del credito immobiliare che fu la “bolla” speculativa all’origine dell’ultima crisi, grazie a ripetute e sistematiche violazioni di regole da parte dei protagonisti maggiori del sistema bancario. Un comunicato della Federal Reserve sottolinea «la rapidità con cui viene portato sollievo ai consumatori, vittime di comportamenti pericolosi e scriteriati nel settore dei mutui».
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