«Sì a una grande coalizione ma senza il Professore»

by Sergio Segio | 6 Gennaio 2013 7:52

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L’alleanza con la Lega è possibile e «nelle prossime ore» potrebbe essere siglata. I moderati farebbero bene a non disperdere il voto «sui piccoli partiti», nemmeno su quelli collegati al Pdl. Fini e Casini sono «le peggiori persone che ho incontrato in vita mia». Se vincerà , il primo obiettivo sarà  «abbassare le tasse e togliere l’Imu», ma se non succederà  una Grande coalizione è possibile «solo se sarà  liberale, e non con Monti a guidarla». Silvio Berlusconi, ospite della Videochat del Corriere.it, parla a 360 gradi e fa una sola autocritica: «Il mio unico errore è stato quello di non aver vinto con il 51%: solo con la maggioranza assoluta è possibile fare riforme e non subire i ricatti degli alleati».
Lega, croce e delizia
«La Lega — assicura — non chiede un premier diverso da me, chiede che si indichi il leader della coalizione e che successivamente, dopo una vittoria, i vari partiti indichino un proprio candidato. Ma il candidato non lo sceglie Lega o Pdl, bensì il capo dello Stato. Il problema è stato montato dai giornali, non esiste. Comunque, il candidato è chi ottiene più voti. Se sarò io? Intanto bisogna vincere, loro ci credono meno e noi di più. Io non ho ambizioni personali. Ma in una coalizione in cui c’è chi prende il 5, chi il 40 chi il 2, immaginate chi può scegliere il capo dello Stato come candidato… Ma io ho anche detto che posso fare altro: sarei disposto a fare il ministro degli Esteri, conosco tutti e sono simpatico a tutti, o quello dell’economia. Questo non è un problema». Semmai «il problema è il 75% delle tasse che dovrebbe rimanere in ciascuna regione. Io credo che nell’ambito del riordino delle spese dello Stato, si possa cercare con la Lega un accordo che venga incontro alla Lombardia ma senza dimenticare i doveri di solidarietà  verso le altre regioni».
Il «trio sciagura»
La premessa è su Monti: «Non gli ho mai proposto di fare il premier, ma il federatore dei moderati, e lui non mi ha detto nulla, non mi ha fatto una telefonata». E Monti altro non è che un professorino «che parla a tutti come a degli scolari» e che «si è messo in una bella compagnia, si è messo con le peggiori persone che ho mai incontrato in vita mia: già  gira il nome di Trio Sciagura, che sono Monti, Casini e Fini, con Bocchino e tutti gli altri».
La grande coalizione
«Non lo so, bisogna vedere. Sarei disponibile se fosse l’unica soluzione possibile, ma solo su un programma liberale. Se Monti potrebbe guidare questa Grande coalizione? Non credo, non credo, francamente negli ultimi tempi la sua immagine è precipitata, è venuta fuori l’immagine di una persona con la quale io non avrei nessuna possibilità  di collaborare».
Il no ai piccoli
Ancora un appello al «voto utile», a non disperdere i consensi scegliendo piccoli partiti «che hanno solo l’interesse di esistere e resistere». A farne le spese potrebbero essere anche gli alleati Fratelli d’Italia e la Destra di Storace: «Sì, l’appello vale anche rispetto ai nostri. Il voto non dato a Pdl o Pd non è solo perso ma anche dannoso»: Storace poi difficilmente sarà  il candidato nel Lazio: «Su di lui stiamo ancora vedendo. Soffriamo, come altri, la carenza di un protagonista convincente».
Le candidature
Alla guida di Grande Sud, la formazione di Micciché che mette assieme molte liste civiche locali («Sono importanti i governatori e le loro clientele.. pardon, i loro sostenitori»), Berlusconi vedrebbe bene Antonio Martino: «Il Grande Sud sta cercando un leader carismatico e io gli ho suggerito il nome di Antonio Martino, credo che sarebbe un presidente con i fiocchi». Nel partito potrebbe essere candidato anche Marcello Dell’Utri: «Non volevo più candidarlo perché sarebbe stato facile per i nostri avversari accusarci di avere nelle nostre fila persone di storia non chiara», ma se fosse ospitato da Micciché sarebbe «comunque un arricchimento, perché lui è una grande persona».
Non ci saranno invece in lista nè calciatori del Milan nè Briatore, ma tante facce nuove («Il 90%»), e sui «transfughi» Pdl: «Non portavano neanche un voto, ci siamo liberati. Frattini? No, lui non si candiderà , torna al consiglio di Stato, ha altre ambizioni».
La lettera della Bce
Berlusconi attacca a più riprese Monti per la sua politica «tutta tasse», e nega che con il suo governo l’Italia si trovasse in difficoltà . All’obiezione che lui stesso aveva firmato la lettera di impegni sulle riforme della Bce l’ex premier replica: «Quella lettera non comportava un aumento delle tasse, noi avevamo individuato dei modi diversi per raggiungere il pareggio del bilancio».

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