«Legge elettorale indegna, la cambierò»

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ROMA — Gli scappa un tweet prima di averlo finito, inconvenienti del neofita. Conosce lo strumento solo da qualche giorno e si lascia andare all’entusiasmo, alla fine della chat: «Wow, ho 100.000» persone che mi seguono; followers, nel gergo del social network.
Per dimostrare che è lui stesso a rispondere alla Rete si fa fotografare davanti a un portatile. Ha un’assistente accanto, ma indubbiamente sono le sue mani a rispondere alle centinaia di «cinguettii» che arrivano al suo indirizzo. Ogni risposta deve essere in 140 caratteri e il Professore dimostra di essere rapido quanto basta, insieme ad un’apprezzabile dono della sintesi.
Primo politico a farlo Mario Monti si offre al sito di microblogging più diffuso del mondo, guadagna in un’ora e mezza circa cinquemila followers, riesce persino a twittare una paio di emoticon, la faccine così tanto usate da adolescenti e non: in questo caso sono due sorrisi, da parte di colui che dichiara di non saper sorridere, o almeno non abbastanza come imporrebbe la scelta che ha appena fatto, candidarsi alla guida del Paese.
Ovviamente le domande non sono tutte dello stesso tipo, ci sono i simpatizzanti e molti che non lesinano critiche, talvolta oltre l’invettiva. A molte domande «cattive» il Professore sceglie di non rispondere. C’è chi ironizza su quel «wow», come Domenico: «Alle 17 risponderò alle vostre domande e giuro non faccio WoW!! Se raggiungo i 1.000 follower». C’è chi sospetta che sia il suo staff a scrivere le risposte, che sia impossibile tanta scioltezza. Stefano si chiede, infatti: «…faccine, battute, ma è veramente lei a scrivere i tweet, senatore Monti?». Ci sono anche battute velenose: «Speriamo solo che il Senatore Monti dopo aver tassato A DOVERE la prima casa, non decida di tassare anche i nostri tweet».
È il bello della Rete, in tanti sono anche fan. C’è chi si offre di correre nella nuova lista Monti. Sergio Tarquini scrive: «Disponibile anche se sessantenne, incensurato, amministrativo, (psicologo con tre lauree) ad affiancarti nella tua avventura». Luca non ha dubbi: «Non credo più nella politica, ma con Monti spero di ricredermi!!». Biasino augura al Prof. «di vincere e così di riformare quest’Italia ricca di ruberie e troppo vecchia». Da Antonio, che dice di essere anche lui un docente universitario, arriva un vero attestato di stima: «Caro Monti sono un tuo collega, un prof. di economia, ti seguo e ti apprezzo, spero che ritornerai al governo».
Insomma l’esperimento ha i suoi inconvenienti, ma appare riuscito. Gli hashtag scelti sono #Montilive, #AgendaMonti e #SceltaCivica. «Sono qui, pronto a rispondere alle vostre domande!», annuncia alle 11 in punto. Il primo provvedimento del Monti bis? «Una legge elettorale seria. Questa non è degna di un Paese come l’Italia», scrive il premier uscente. Priorità  per il futuro? «Valorizzare il ruolo delle donne. Senza questo, l’Italia non crescerà ». Cosa c’entrano Fini e Casini con la società  civile? «Voglio alleare la SOCIETà€ CIVILE e donne e uomini in politica scelti con rigore».
Altri temi sono la scuola, la crescita, la politica energetica. Monti annuncia che intende «lavorare sulla scuola affinché un giorno dirigenti scolastici e docenti siano orgogliosi di esserlo», parla di digitalizzazione della Pubblica amministrazione, rilancia la Strategia energetica nazionale e per il Sud promette: «Lavoro, lotta alla criminalità , ruolo delle donne».
Si sente più italiano o europeo? «Orgogliosamente italiano, decisamente europeo». Quanto costa salvare Spagna e Grecia? «Molto. Ma sicuramente meno di quanto sarebbe costato salvare l’euro!». Alla fine c’è chi fa calcoli e bilanci, non tutti positivi: solo 14 risposte per migliaia di domande. I contenuti? Pochi, complice forse un mezzo fondato sulla sintesi.
Marco Galluzzo


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