by Sergio Segio | 10 Gennaio 2013 8:51
Questa volta non si tratta di una unione posticcia di forze litiganti già battute in partenza, semplicemente perché in testa alla lista Etico a Sinistra (per un’altra Lombardia) c’è un candidato al di sopra di ogni dispetto che ha saputo mettere d’accordo tutta la sinistra lombarda recalcitrante all’idea di sdraiarsi subito senza battere ciglio sull’ipotesi Ambrosoli, giovane avvocato che più di centro non si può. Un buon auspicio adesso che la partita si è fatta ancora più dura; dopo lo scontato accordo Pdl-Lega, ieri ci si è messo pure Mario Monti che ha candidato Gabriele Albertini – già in corsa per la Regione Lombardia – anche per una poltrona al Senato, una pugnalata alla schiena per il Pd che in terra lombarda adesso rischia di non vincere le elezioni.
E’ un fatto inedito che la «sinistra radicale» quasi al gran completo (solo Sel si è tirata fuori) possa giocare il ruolo determinante di ago della bilancia. Se si può sperare di battere la destra di Maroni & Co. con un colpo di reni a sinistra, magari cercando di superare percentuali da prefisso telefonico, il merito è di Andrea Di Stefano. Il giornalista esperto di temi economici e direttore della rivista Valori, voce «venerata» di Radio Popolare, prima ha convinto e poi sorpreso un po’ tutti (il Prc che lo ha sempre sostenuto, e poi ambientalisti, arancioni sparsi, neo ingroiani, comitati, Alba e pezzi di cittadinanza attiva). Questo spiega il 23% di voti presi alle primarie lombarde (quasi 35 mila), nonostante l’insistito endorsement di Giuliano Pisapia per Umberto Ambrosoli.
Di Stefano sarà capolista a Milano, Brescia e Bergamo, gli altri tutti dietro in ordine alfabetico, e senza fare troppe storie – altro fatto inedito. Qualche nome? Enrico De Alessandri, non un semplice dipendente dell’assessorato alla sanità lombarda, visto che è stato sospeso nel 2009 dopo aver scritto un libro su Cl, poi Luciano Muhlbauer, già consigliere regionale del Prc, Antonello Patta (ancora Prc), Giorgio Riolo del Punto Rosso, Maso Notarianni, una vita dedicata ad Emergency, Serena Cernecca, Chiara Pirovano e molti altri ancora (domani la lista completa su www.perunaltralombardia.it). Da oggi parte la campagna elettorale, «pochi slogan e temi concreti», dice Di Stefano: reddito minimo, welfare, ambiente, mobilità , agricoltura, sanità … insomma «mandare a casa il sistema di potere formigoniano che per un ventennio ha dominato in Lombardia».
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