La squadra di Grillo: una mamma di tre figli ministro delle Finanze
PISA — Piccola e media impresa, solidarietà , energie rinnovabili, stop agli inciuci in politica. Sono i temi-mantra di Beppe Grillo, che ripete a squarciagola nella piazza e in diretta sul web. Pronti, via. Dopo le polemiche sulle frasi ai militanti di CasaPound, dopo la bagarre sul simbolo-clone (il Viminale ieri ha bocciato la lista-civetta), finalmente Grillo torna in piazza. La sua piazza. La prima di una lunga serie. E lo fa a suo modo. Sempre in presa diretta.
Uno tsunami tra le nubi. Così appare il tour fin dalla mattina, quando sul canale web «La Cosa» inizia il live streaming del viaggio (elettorale) per l’Italia. Lo staff alle prese con domande dei militanti che vogliono conoscere nel dettaglio le date degli appuntamenti e che si lamentano per le immagini a scatto. Tutto dimenticato nel pomeriggio. Il leader Cinque Stelle accoglie a Pistoia i candidati toscani in camper e li saluta, davanti ai cronisti con un «senatrice…». Poi si concede ai media: «La burocrazia sta sostituendo la democrazia», è «un’allucinazione totale». Dal palco ne ha per tutti. Attacca Servizio pubblico: «Vedere Santoro che va ospite in una trasmissione di Berlusconi: sono rimasto allibito. Chi è uno contro tutti ha già vinto dal punto di vista della comunicazione». Poi si affida all’ironia. «Non so se voterò il Movimento 5 Stelle, quest’anno mi convince Casini, sono tentato da Moggi. Monti? Si è sfiduciato da solo». Applausi e risate. «Non possono abolire le Province perché dentro ci sono loro». Poi il cuore del discorso. «Vogliamo un’idea di economia, vogliamo che nessuno si ammazzi più perché perde il lavoro, vogliamo che nessuno si ammazzi più perché lavora». «Dobbiamo mettere in centro la piccola e media impresa: l’abbiamo già fatto. I grillini del Parlamento siciliano faranno microcredito con i soldi che si sono tagliati dallo stipendio. Il made in Italy? Fanno assemblaggio».
Un po’ di gelo quando spiega che la Regione che importa più olio d’oliva è la Toscana. «Questa economia va ripensata». E più in là illustra la sua ricetta: «Io come ministro delle Finanze voglio una signora che ha tirato su tre figli, una signora che non ha fatto fallire la sua famiglia. Queste persone sanno cos’è l’economia, non i bocconiani»… Nel concreto il leader lancia la sua idea: «Vogliamo uno Stato che si riprenda le concessioni autostradali, invece di dare un miliardo e trecento milioni ai Benetton. Io voglio le concessioni dell’Enel». E a Pisa: «L’energia ce la scambiamo come le quote latte». E getta delle ombre sul terremoto dell’Emilia e le trivellazioni e lo stoccaggio del gas. E ancora: «Equitalia deve chiudere».
Poi tocca il tasto (dolente) dell’Imu: «La prima casa è sacra», dice, rispondendo a un militante. «I soldi li porti non spendendo 2,2 miliardi per la Tav che non serve a niente, li recuperi dagli armamenti». Infine, il motto di sempre: «La politica è semplice, lasciateci andare dentro con gente normale. Noi siamo un disinfettante naturale». E assicura: «Io sono un moderato, anzi un conservatore ecumenico».
In giornata, intervistato da SkyTg 24, aveva affrontato il tema caldo del confronto tv: «Accetterò un confronto tv? Non ho più voglia di confrontarmi in tv, con chi devo confrontarmi? Per me queste persone sono fuori dalla storia, non sanno nulla».
A Pisa in piazza La Pera, gremita, attacca ancora il premier: «Monti è un ritardato morale. Fa una cosa immorale, ma non la riconosce». Applausi, autografi e alla fine anche qualche contestazione dalla piazza: è l’inizio dello tsunami a 5 Stelle.
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