La rotta d’Italia, un voto per cambiare

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L’Italia è in rotta, e le elezioni del 24-25 febbraio 2013 sono decisive per far cambiare rotta al paese. La redazione di Sbilanciamoci.info apre una discussione sui contenuti da mettere al centro della campagna elettorale e dell’azione del prossimo governo, per chiudere con le politiche di Berlusconi e Monti. Dopo “la rotta d’Europa”, discutiamo della “rotta d’Italia”. Da oggi alle elezioni, ogni giorno un intervento. Da leggere, diffondere, discutere. 
La rotta d’Italia deve cambiare, e le elezioni del 24-25 febbraio 2013 sono un’occasione fondamentale. Si tratta di elezioni che apriranno una fase nuova, forse una “terza repubblica” con assetti istituzionali e rapporti di forza nuovi. Queste elezioni sono l’occasione per una vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra che potrebbe permettere all’Italia di chiudere con il berlusconismo e con il liberismo di Mario Monti.
Questa vittoria richiede uno spostamento significativo del voto dal populismo mediatico di Silvio Berlusconi e dalle ricette d’austerità  di Mario Monti: la politica del privilegio deve perdere la sua capacità  di egemonia sul paese. 
Questa vittoria richiede un forte riassorbimento dell’astensione e del voto di protesta che potrebbe andare al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo o a liste populiste locali.
Questa vittoria richiede un successo importante di tutte le forze a sinistra di Mario Monti. La competizione tra la coalizione di centro che fa capo a Monti e il partito democratico è ora al centro della campagna elettorale; un grande aumento dei voti al Pd porterebbe il partito ad allontanarsi dalla prospettiva di coalizione con il centro. Un successo elettorale di Sinistra Ecologia e Libertà  aumenterebbe il peso della sinistra all’interno dell’alleanza con il Pd e metterebbe nell’agenda di governo nuove politiche per un cambiamento di rotta. Un successo elettorale e la rappresentanza in parlamento della lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia rafforzerebbe le richieste di cambiamento e riequilibrerebbe a sinistra il sistema politico del paese.
La vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra è possibile se la politica si rinnova profondamente, all’insegna della partecipazione e del riavvicinamento tra partiti e società . Nei mesi scorsi ci sono stati sviluppi positivi in questo senso, come la grande partecipazione alle primarie per il leader e per i candidati del centro-sinistra e esperienze come Alba (l’Alleanza per il lavoro, i beni comuni e l’ambiente) e l’appello “Cambiare si può” che chiedevano una politica capace di discontinuità  col passato. I partiti devono fare più di un passo indietro, la politica deve fondarsi sui contenuti e non sul personalismo dei leader; in questo senso sono importanti le presenze nelle liste di Sel e Ingroia di candidati espressione dei movimenti e della società  civile, una cosa ben diversa dalla “lista Rotary” “Scelta civica con Monti per l’Italia”.
La diversità  delle posizioni politiche all’interno delle forze che sono alla sinistra di Monti non va sottovalutata, ma in queste elezioni dovrebbe prevalere l’impegno comune per una svolta che metta fine al berlusconismo e al liberismo di Mario Monti. Nel caso di un successo elettorale, sarebbe importante la ricerca di convergenze nell’azione di governo.
Molte delle diversità  di posizioni politiche riguardano il giudizio su quello che potrà  effettivamente fare un governo di centro-sinistra in caso di vittoria elettorale. Dentro il partito democratico ci sono spinte per una relativa continuità  nei confronti dell’agenda Monti e c’è una prospettiva vicina alle socialdemocrazie europee, che troverebbe interlocutori nel governo socialista di Franà§ois Hollande in Francia e nella possibilità  di un successo dell’Spd in Germania nelle elezioni del prossimo autunno. In Sinistra Ecologia Libertà  c’è la scelta di condividere la responsabilità  di governo anche di fronte a vincoli e rapporti di forza che possono frustrare le esigenze di cambiamento. Nella “lista Ingroia” convivono opposizioni di principio a ogni governo, una scarsa attenzione alle questioni europee e possibilismi sui rapporti politici che potrebbero svilupparsi col centro-sinistra. 
Di fronte ad un’Italia in rotta, le elezioni non sono il momento per affermare identità  irriducibili – l’azione dei movimenti è lo spazio per queste mobilitazioni -, ma sono l’occasione per chiedere un cambiamento concreto, rilevante, fattibile. I margini per un cambiamento di rotta da parte di un governo di centro-sinistra sono stretti, ma non irrilevanti. La crisi continuerà  nel 2013 e le difficoltà  del paese restano pesanti, la speculazione della finanza contro il debito pubblico italiano potrebbe ripartire, ma un governo di centro-sinistra potrebbe realizzare – in fretta – molte cose per rilanciare l’economia e cambiare rotta. La partita si gioca sulla possibilità  di allargare i margini per politiche diverse – nei confronti dell’Europa del Fiscal compact, della finanza speculativa, dei “poteri forti” del paese – e questa possibilità  sarà  tanto più forte quanto più grande sarà  la vittoria politica del centro-sinistra e della sinistra.
Dopo la lunga crisi della politica, ci sono ora molti modi di ripensarne il ruolo e le forme – tra partiti chiusi nei palazzi e irriducibili soggettività  individuali – e l’articolo di Rossana Rossanda “L’io e la società , senza la politica” (http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/L-io-e-la-societa-senza-la-politica-16044) ci ricorda che al cuore della politica dev’esserci un progetto collettivo di società . Queste elezioni sono un’occasione per svilupparlo e metterlo alla prova. 
Noi di Sbilanciamoci.info – con le 50 associazioni che fanno parte della campagna Sbilanciamoci! – lavoriamo fuori dalla logica dei partiti e degli schieramenti politici, costruiamo campagne per cambiare le politiche economiche e sociali, prepariamo la “contro-finanziaria”, siamo nei movimenti che in Italia e in Europa si impegnano su questi temi, costruiamo reti europee per politiche alternative, come abbiamo fatto nel 2012 con l’incontro “Un’altra strada per l’Europa” al parlamento europeo e all’incontro dei movimenti europei a Firenze “10+10”.
(http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Un-altra-strada-per-l-Europa-14212). Continueremo a fare tutto questo dopo le elezioni.
Ma queste elezioni non sono un affare da lasciare ai partiti. Per noi, queste elezioni sono l’occasione per affrontare «l’economia come può essere», a partire dalla crisi di oggi e dalle possibilità  di cambiare rotta che abbiamo. Vogliamo avanzare e discutere con i nostri lettori proposte concrete su ciò che dovrebbe essere al centro di questa campagna elettorale e sulle misure che un governo di centro-sinistra e un Parlamento capace di recuperare in pieno le sue funzioni potrebbero realizzare.
Abbiamo proposte sulle piccole grandi cose che, anche nelle difficoltà  attuali, un governo di centro-sinistra potrebbe fare nei primi 100 giorni per dare il segno di un cambio di rotta. Abbiamo proposte su come uscire dalla trappola delle politiche europee che impongono austerità  e depressione. Abbiamo proposte su come legare le mani alla finanza e costruire un’economia più giusta e sostenibile. Abbiamo proposte su come tutelare il lavoro, creare buona occupazione e ridurre le disuguaglianze. Abbiamo proposte su come rimettere un po’ di democrazia dentro l’economia e la politica. 
Abbiamo discusso di come affrontare la crisi dell’Europa non appena è esplosa l’emergenza finanziaria, nell’estate del 2011, con il dibattito sulla “Rotta d’Europa” (i materiali sono qui:
www.sbilanciamoci.info/ebook/La-rotta-d-Europa-in-due-volumi-13138). Ora, di fronte alle elezioni italiane, su www.sbilanciamoci.info è aperta la discussione sulla “rotta d’Italia”.
(Questo articolo è frutto della discussione della redazione di Sbilanciamoci.info e la versione integrale è su www.sbilanciamoci.info)


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