Istituti di credito poco amati dagli italiani uno su tre non ha il conto corrente

by Sergio Segio | 6 Gennaio 2013 8:19

Loading

MILANO – Poco amanti delle banche, ancor più restii a dotarsi di una carta di credito, complessivamente tenuti a stecchetto per numero di prestiti e, mediamente, in coda a tutte le classifiche per livello di penetrazione delle banche nella vita degli italiani.
La fotografia, scattata da una ricerca della Western Union (leader mondiale dei money transfert) è focalizzata sull’Europa e prende in considerazione la popolazione con più di 15 anni di età , bastandosi su elaborazioni di dati forniti dalla Banca mondiale (relativamente al 2011).
Ebbene, il nostro paese è decisamente nella parte bassa della classifica di chi ha un conto corrente: quasi 16 milioni di persone (15,9 per l’esattezza) non hanno infatti un conto nonostante abbiano più di quindici anni. Il che significa che il tasso dgli “unbanked” (non bancarizzati) in Italia è pari al 29% del totale, oltre il doppio della media europea (pari al 14%). Non siamo proprio gli ultimi ma ci battono davvero in pochi: peggio di noi fa la Romania (il 55% delle persone con più di 15 anni non ha un conto corrente) la Bulgaria 847%) e la Polonia (30%). Al quarto posto ci sono gli italiani. In particolare le donne con un conto corrente sono pari al 64% del bacino potenziale, contro l’86% in Europa.
Abbastanza scontato a questo punto che anche l’uso delle carte di credito sia poco diffuso: meno di un terzo della popolazione con più di 15 anni ne ha una (il 31% per l’esattezza) contro una media europea del 36%. La distanza diventa siderale se si prendono in considerazione le nazioni più evolute sotto il profilo finanziario: in Gran Bretagna ad esempio più di una persona su due (il 51% di chi ha più di 15 anni) usa la moneta elettronica, mentre in Francia sono il 38% e in Germania il 36% (ci batte peraltro abbondantemente anche la Spagna, dove il 42% ha una carta di credito). Il che la dice lunga, peraltro, sulle difficoltà  di limitare al minimo l’uso del contante, per contrastare l’evasione fiscale favorendo al massimo la tracciabilità  dei pagamenti.
Se gli italiani non hanno troppa dimestichezza con le banche, sembrano essere ricambiati dagli istituti di credito con altrettanta freddezza: solo il 5% delle persone che ha già  compiuto 15 anni infatti è riuscito ad avere un prestito negli ultimi 12 mesi, rispetto ad una media nel Vecchio continente pari al 12%. Ancora meno, il 3%, ha beneficiato dei prestiti di parenti e amici, contro una media del 13% nel Vecchio Continente.
Tra gli immigrati che inviano rimesse nel proprio paese solo il 3% utilizza un conto corrente, contro il 12% a livello europeo. E questo, nonostante un flusso rilevante di denaro che varca la frontiera, diretto ai paesi di origine: «Nel 2011, secondo quanto riporta Banca d’Italia, sono stati trasferiti all’estero oltre 7 miliardi di euro – spiega Gabriel Sorbo, regional director della Western Union – principalmente verso l’Est Europa, l’Africa, l’America Latina e il Sud est asiatico». Eppure, informa l’Osservatorio sui migranti, promosso da Abi, Ministero dell’Interno e Centro studi CeSpi, il 61,2% dei residenti stranieri ha un conto bancario o postale in Italia, per un totale di 1,8 milioni di conti.

Post Views: 192

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2013/01/istituti-di-credito-poco-amati-dagli-italiani-uno-su-tre-non-ha-il-conto-corrente/