Intrigo curdo nel cuore di Parigi giustiziate tre militanti del Pkk

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PARIGI — Sono state giustiziate senza pietà , freddamente, nel pieno centro della capitale: tre donne militanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) sono state trovate morte nella sede di un centro di attivisti curdi. Un triplice assassinio ‘orribile’, ha detto Franà§ois Hollande, precisando che conosceva, come altri politici francesi, una delle vittime. Probabilmente, si riferiva a Fidan Dogan, 32, rappresentante in Francia del Congresso nazionale del Kurdistan. Insieme a lei c’erano una giovane attivista, Leyla Soylemez, e soprattutto Sakine Cansiz, una delle fondatrici del Pkk, a lungo imprigionata nelle carceri turche e considerata una ‘leggenda’ dai militanti indipendentisti.
Tra le ipotesi c’è quella di un regolamento dei conti all’interno del Pkk, ma gli inquirenti non escludono altre piste, come quella dell’estrema destra turca. Sono stati gli amici delle tre donne a trovare i corpi nella notte tra mercoledì e giovedì, verso l’unadel mattino. Preoccupati per non avere notizie da qualche ora, si sono recati al Centro per l’informazione sul Kurdistan e già  nelle scale hanno visto macchie di sangue. Hanno sfondato la porta e nell’ingresso hanno trovato i tre cadaveri. Due donne sono state uccise con un colpo alla nuca, la terza è stata colpita al ventre e in fronte.
Sul luogo la polizia ha ritrovato molti bossoli e una valigia, che non si sa a chi appartenesse. E non si sa nemmeno quante persone abbiano commesso il crimine, avvenuto probabilmente nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando le donne non hanno più risposto al telefono. Non appena si è diffusa la notizia, alcune centinaia di curdi hanno manifestato davanti al centro, accusando il governo di Ankara. Ma i contorni della vicenda restano oscuri. Il pensiero, tuttavia, corre a quel che sta accadendo in Turchia, dove una trattativa è in corso tra il capo del controspionaggio e il numero uno del Pkk, Abdullah Ocalan, incarcerato dal 1999. Secondo la stampa turca, i due avrebbero trovato un’intesa per mettere fine al conflitto, costato finora la vita a più di 45 mila persone dal 1984.
Secondo il vicepresidente del partito islamista al governo ad Ankara, la vicenda potrebbe essere legata ai dissidi interni al Pkk: il triplice omicidio, insomma, potrebbe essere opera di elementi contrari al dialogo. Ma gli esperti dicono che lo stesso ragionamento potrebbe valere per elementi vicini al potere turco e contrari alle discussioni. Tutte le ipotesi, insomma, sono sul tavolo, anche se quella di un regolamento di conti interno sembra privilegiata: l’assassino o gli assassini non hanno forzato la porta del Centro, il che significa che avevano le chiavi o che le vittime hanno aperto senza timori la porta. Qualche agenzia di stampa sostiene che la Cansiz non era più in perfetta sintonia con i vertici del Pkk, notizia che va comunque presa con molta cautela. Il ministro dell’Interno, Manuel Valls, ha cercato di calmare l’ira della comunità  curda, assicurando che sarà  fatta piena luce sui fatti. L’inchiesta è stata affidata alla sezione anti- terrorismo della procura parigina.


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